Il Dipartimento di Stato americano ha inserito il “Movimento Imperiale Russo” all’interno della lista delle organizzazioni terroristiche.
Si tratta della prima volta che viene bollato come tale un movimento suprematista bianco.
Nathan Sales, Coordinator for Counterterrorism del Dipartimento, ha affermato che ciò dimostra “quanto seriamente l’amministrazione prenda sul serio questa minaccia”. Aggiunge inoltre che “la designazione è stata possibile sulla base di un ordine esecutivo del Presidente Trump che consente l’inserimento nella lista anche soltanto per attività di addestramento e non per forza per l’uso effettivo della violenza”.
Le accuse
Il Movimento è accusato di gestire 2 campi di addestramento paramilitare nei pressi di San Pietroburgo e di aver attratto neo-nazisti dai paesi occidentali. Presso questi centri si insegnerebbero tecniche di combattimento e l’uso di fucile di precisione e d’assalto.
Due appartenenti svedesi all’organizzazione sarebbero infine stati formati per 11 giorni in questi campi nell’Agosto 2016. I soggetti in questione, una volta tornati in patria, avrebbero portato a compimento una serie di attacchi di matrice razzista, tra i quali lo scoppio di una bomba artigianale fuori un centro per migranti a Gothenburg, ferendo gravemente una persona.
Le sanzioni
I suoi leader non saranno ammessi sul territorio statunitense. Ogni asset americano a loro intestato sarà congelato.
La storia del movimento
Nato nei primi anni 2000 a San Pietroburgo, considera illegittima sia l’esperienza sovietica sia l’attuale Federazione Russa, mirando alla restaurazione dell’Impero in Russia.
Si è attivato negli scorsi anni per il reclutamento di combattenti a sostegno dei separatisti del Donbass, la regione separatista ucraina.
Tra i suoi obiettivi dichiarati vi sarebbe l’unificazione della Russia con l’Ucraina e la Bielorussia e la rinascita di una tradizione patriottica cristiano-ortodossa.