C’è grande confusione all’interno del Pd. C’è chi pensa che l’incarico ricevuto da Bersani venerdì si rivelerà un buco nell’acqua e chi invece spera fino all’ultimo che una soluzione si possa trovare. A cercare di porre fine a questo continuo vociare è stato oggi il responsabile economico del partito Stefano Fassina: “È grave che, in ore decisive per la costruzione di un Governo adeguato alle sfide di fronte all’Italia, una parte del Pd intervenga per indebolire il tentativo del Presidente incaricato Bersani prospettando una possibile maggioranza con il Pdl per un Governo del Presidente”.
[ad]Poi Fassina attacca il Pdl: “Un partito guidato da chi per venti anni ha praticato un uso proprietario e personalistico delle istituzioni e delle risorse pubbliche e ha portato l’Italia sull’orlo del baratro non può essere interlocutore di un governo di cambiamento. Gli obiettivi di una parte del Pd, almeno in una fase così delicata, non dovrebbero essere anteposti all’interesse del Paese. Indebolire il tentativo di Bersani vuol dire avvicinare le elezioni”. Bersani, impegnato nel secondo giorno di consultazioni (Confindustra, Censis e Confagricoltura, Cia, Copagri e Confcooperative), è intervenuto sull’argomento: “Mi sono occupato di tutt’altro e intendo occuparmi di tutt’altro. Il Pd a differenza di altri partiti vecchi e nuovi fa le riunioni in streaming. Siamo un partito che discute e rispondo solo a quelle discussioni”.
In serata è arrivata poi arrivata la telefonata di Matteo Renzi al segretario Pd. Il sindaco di Firenze è intervenuto dopo le dichiarazioni di Fassina ed ha assicurato che nessuno vuole indebolire Bersani.