Dell’Utri condannato in appello a sette anni

domattina previsto rientro dell'utri in italia

Marcello Dell’Utri condannato a sette anni in appello per concorso esterno in associazione mafiosa. La sentenza è stata emessa dal Tribunale di Palermo.

[ad]La sintesi dell’accusa contro l’ex senatore del Pdl è la vicinanza alle associazioni mafiose e l’aver intrattenuto rapporti con i vertici dell’organizzazione. “Vi è la prova che Dell’Utri aveva promesso alla mafia precisi vantaggi in campo politico e, di contro, vi è la prova che la mafia, in esecuzione di quella promessa, si era vieppiù orientata a votare per Forza Italia nella prima competizione elettorale utile e, ancora dopo, si era impegnata a sostenere elettoralmente l’imputato in occasione della sua candidatura al Parlamento europeo nelle file dello stesso partito, mentre aveva grossi problemi da risolvere con la giustizia perchè era in corso il dibattimento di questo processo penale”.

Dell’Utri ha commentato cosi: “speravo in un’altra sentenza, ma accetto il verdetto...Il romanzo criminale continua…Naturalmente speravo in un’assoluzione ma sapevo anche che poteva essere una condanna. Ne prendo atto». Ha aggiunto, in relazione all’ipotesi prescrizione, “se arrivasse, direi come Andreotti: sempre meglio di niente”.

La vicenda giudiziaria dell’ex senatore del Popolo della Libertà ha inizio nel 1994. Nel ’96 l’udienza preliminare. C’è il rinvio a giudizio. L’anno dopo prende il via il dibattimento che si conclude a dicembre del 2004 con la condanna del fondatore dei “Circoli del Buon Governo” a 9 anni di carcere. L’appello, cominciato nel 2006, riapre l’istruttoria dibattimentale: del processo entrano a far parte le dichiarazioni del nuovo pentito Gaspare Spatuzza.

Il verdetto arriva a giugno del 2010: una nuova sentenza di condanna, stavolta a 7 anni. Dell’Utri è colpevole, ma solo per le condotte antecedenti al 1992, anno a partire dal quale non risulterebbero più provati, per la corte, i suoi rapporti con la mafia. Oggi una nuova tappa. Con la condanna in appello a sette anni.

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