Il presidente del senato Pietro Grasso va al contrattacco. Ospite ieri sera a Piazzapulita, il format del lunedì sera condotto da Corrado Formigli, Grasso risponde punto su punto alle pesanti critiche a lui rivolte da Marco Travaglio nell’ultima puntata di Servizio pubblico.
[ad]Formigli, prima di cominciare la sua intervista, punge subito il giornalista del Fatto Quotidiano: “Ho invitato qui in questa trasmissione, via Twitter, Marco Travaglio e il presidente Pietro Grasso. Il presidente del Senato la mattina dopo ha accettato, il collega non ha accettato. Ora parliamo di cose serie”.
Il presidente inizia l’intervista ammettendo che le accuse di Travaglio hanno scosso lui e la sua famiglia: “Giovedì sera sono arrivato a casa tardi, a programma già iniziato e ho visto mia moglie agitata davanti alla tv. Una cosa analoga è accaduta quando mio figlio era in pericolo ai tempi del maxi processo. Mi minacciarono dicendo a mia moglie che la vita del bambino era in pericolo. Quel suo volto sconvolto è stato per me il segnale che in tv stava succedendo qualcosa di grave. Una cosa è la libertà di critica, un’altra è una comunicazione che non informa e sporca soltanto: quella di Travaglio è un informazione che sporca e basta. Io sono disposto alle critiche sui fatti e sui comportamenti. Per questo motivo ho deciso di telefonare in diretta e di chiedere un confronto immediato con Travaglio.”
Si parla anche del caso Dell’Utri. Formigli chiede a Grasso se per lui la condanna dell’ex senatore siciliano è una vittoria: “Una condanna di un imputato non può mai essere considerata una vittoria o una sconfitta da un magistrato. Quello che deve fare riflettere – aggiunge – è che le indagini sono iniziate nel ’94 e ancora non si ha una risposta definitiva della giustizia, è un fatto drammatico per il Paese”. Io non credo che Dell’Utri scappi ma è precauzione elementare quella dell’arresto”, ha precisato ancora Grasso, dicendosi però meravigliato che la notizia sia stata diffusa dalle agenzie di stampa prima ancora dell’eventuale notifica all’imputato.
Poi Formigli chiede a Grasso se in Italia si può indagare sulla mafia senza toccare la politica. Su questo punto il presidente del Senato ha le idee chiare: “In Italia non si può indagare sulla mafia senza imbattersi nella politica. Il problema è come si affontano le indagini. Le accuse di Travaglio messe una dietro l’altra sono senza basi di verità”.
Il giornalista del Fatto aveva puntato il dito contro l’allora procuratore Grasso per non aver firmato l’Appello per il processo a Giulio Andreotti. Anche qui Grasso ribatte con puntualità: “Io nel processo Andreotti ero stato ascoltato come testimone. Se avessi firmato l’Appello non avrei potuto essere chiamato come testimone nel processo di secondo grado. E’ una prassi normale”.
Il presidente del Senato ha toccato molti argomenti nel corso della serata, confrontandosi a lungo con Corrado Formigli, ma, appunto, non con Marco Travaglio che ha deciso di non andare, motivando la scelta con parole molto dure ed offensive. Piazzapulita, ha spiegato, è “una delle poche trasmissioni in cui io non metterei mai piede per ragioni igieniche”.
Alessandro Genovesi