Inizia la stagione dei tagli: Camera e Pd
Partono i primi tagli ai costi della politica. E partono in due diverse direzioni. La prima riguarda il taglio dei costi dentro le istituzioni; la seconda, invece, dispone una razionalizzazione delle spese dentro il Partito Democratico.
[ad]Per quanto riguarda la Camera, arrivano i primi effetti della “cura Boldrini”: nella giornata di ieri, infatti, l’Ufficio di presidenza di Montecitorio ha deciso che saranno dismessi gli otto appartamenti di servizio di cui tradizionalmente usufruivano il presidente della Camera, i quattro vice presidenti e i tre questori. Chi quindi poteva godere di un appartamento privato, ricoprendo tali cariche, non ne usufruirà più . Ora si valuterà se restituire quegli appartamenti, la cui manutenzione è a carico della Camera, al demanio dello Stato.
Inoltre le “sforbiciate” colpiranno anche le auto blu: è certo infatti che le dieci vetture ospitate nel garage di Montecitorio usciranno solo per spostamenti nel comune di Roma. Fuori città potranno spingersi fino a Fiumicino e Ciampino, ma solo per ragioni di servizio. Sono previste deroghe solo per casi eccezionali.
Poi si cercherà nel complesso bilancio della Camera, che vale 992 milioni 800 mila di euro, un dato fermo dal 2009, grasso da tagliare. E nel mirino finiranno i costi del personale di segreteria che assiste anche presidenti e vicepresidenti di commissione.
Dopo queste prime mosse, il confronto nell’Ufficio di presidenza si sposterà su argomenti più spinosi e ancor più corposi. Perché si aprirà il dossier dei soldi che la Camera versa ogni anno ai gruppi parlamentari per il loro funzionamento. Una spesa che nel bilancio del 2012 pesava per 35 milioni e 450 mila euro. Infine si parlerà di come diminuire lo stipendio dei deputati.
Nel frattempo, il Pd ha iniziato, per conto proprio, una diminuzione delle spese e della complessa macchina organizzativa su cui si poggia. Il tesoriere Antonio Misiani, ha infatti scritto una lettera ai dipendenti del partito in cui si prospetta una “cura lacrime e sangue”. Lettera resa pubblica da “La zanzara”, noto programma radiofonico di Radio 24.
Il piano di Misiani, attuato per far fronte alla probabile abolizione dei rimborsi elettorali, prevede, innanzitutto, la chiusura delle sedi di via del Tritone 87 e 169 entro aprile. “I budget assegnati alla Segreteria nazionale – scrive il tesoriere – e ai Giovani democratici saranno ridotti del 75% rispetto al 2012 e nel 2013 non saranno assegnati budget ai forum”. I tagli colpiranno anche i contratti con i Youdem (la tv del Pd). Poi ci sono gli interventi sul personale.
Un’altra misura sarà l’ “applicazione immediata della norma del contratto che prevede il limite di 18 mesi per usufruire delle ferie e dalla prossima busta paga saranno azzerate tutte le ferie superiori ai 40 giorni”.
Una serie di provvedimenti necessari che, per tutti i dipendenti del settore pubblico e privato, rappresentano la normalità. È auspicabile dunque che il buon esempio dato dal Pd venga seguito al più presto anche dagli altri partiti.
Alessandro Genovesi