Le due commissioni di saggi voluti da Napolitano, dopo il plauso iniziale, raccolgono anche le prime critiche. Critiche che arrivano soprattutto dal Pdl. Sono in molti nel centrodestra a pensare che l’istituzione dei due gruppi sia in realtà un regalo al Pd, diviso al suo interno tra chi vuole fare un governo con il Pdl e chi invece tira dritto seguendo la linea Bersani. Per Berlusconi la decisione del capo dello Stato è solo un’azione dilatatoria per prendere tempo. Il Cavaliere teme anche un possibile accordo tra Pd, Scelta Civica e Cinque Stelle sulla scelta del prossimo inquilino del Colle. Per questo Berlusconi non dorme sereno e ha in testa solo due vie: o si trova un accordo con il Pd per formare un esecutivo di larghe intese oppure si torna al voto. Mossa, quest’ultima, che gioverebbe al centrodestra, dato in testa dai sondaggi.
[ad]A confermare il disagio del Pdl sono le parole del segretario del Pdl Angelino Alfano: “I saggi facciano presto. Riteniamo opportuno che il presidente Napolitano riprenda le consultazioni con le forze politiche, e che le stesse forze politiche riprendano a parlarsi. La casa brucia e non sarebbero comprensibili altri rinvii e dilazioni”. Alfano spiega la posizione del Pdl: “Per noi l’alternativa è chiarissima: o c’è un’intesa politica piena che conduca a un governo di larga coalizione centrato sulle necessarie riduzioni fiscali e sul rilancio dell’economia, o altrimenti è indispensabile andare subito al voto senza che sia resa impraticabile la finestra elettorale di giugno. Noi siamo assolutamente pronti anche a questa seconda ipotesi”.