Laura Boldrini contestata a Civitanova
Laura Boldrini contestata a Civitanova. La Presidente della Camera, in occasione di una riunione aperta, tenutasi presso il palazzo comunale di Civitanova, per commemorare i tre anziani, morti suicidi ieri per difficoltà economiche – Romeo Dionisi, Anna Maria Sopranzi e il fratello di lei, Giuseppe Sopranzi – Boldrini è stata contestata da alcune persone.
È stato il timore di vedere intaccata una vita onesta e fatta di sacrifici, il terrore di non farcela più a uccidere i due coniugi di Civitanova: lui, 62 anni, muratore, lei, 68 anni, artigiana in pensione, e il fratello di lei, Giuseppe, 72 anni, che, non appena ha appreso la notizia, non ha retto alla disperazione ed è andato a gettarsi in mare.
I Dionisi si sono impiccati, uno accanto all’altra. Prima di morire, hanno lasciato un biglietto, in cui chiedono perdono e indicano il posto in cui li avrebbero potuti cercare, «nello stanzino sul retro».
Giuseppe, al risveglio, non li ha visti ma non si è preoccupato. È uscito ed è andato a comperare il giornale. Al rientro ha notato la folla davanti casa, e ha saputo. Così si è diretto verso il molo peschereccio e si è gettato in acqua.
“Faceva meglio a non venire”, ha detto la sorella di Romeo Dionisi, riferendosi a Boldrini. Uno sfogo, quello dei parenti, confermato da più fonti. I conoscenti ripetono che nessuno aveva capito il loro dramma: “Li ha uccisi la dignità”.
Anche il cognato di Dionisi è indignato: “Tanto è inutile girarci attorno, lo sanno tutti chi li ha uccisi: l’Inps, che inseguiva Romeo da quattro anni. Ma anche Equitalia. Insomma lo Stato.
Vale per loro ma anche per tanta altra brava gente. Romeo e Anna non volevano chiedere aiuto ed erano terrorizzati”, ha aggiunto l’uomo davanti all’obitorio dove sono stati portati i corpi.
Dal canto suo, il presidente della Camera ha affermato: “Bisogna dare più misure di protezione sociale in un momento in cui la crisi è pesante. Ero nelle Marche quando ho saputo e non potevo non venire. È una tragedia che ha sconvolto il Paese. Le persone si sentono distanti dalla politica, la grande sfida oggi è accorciare queste distanze, dimostrare che le istituzioni non sono impermeabili ai bisogni della gente”, ha concluso.
Alessandro Genovesi