Trentunesima giornata – Ancora otto giornate alla fine

Trentunesima giornata, otto alla termine di un campionato lungo, discontinuo per molte squadre e con un finale tutto da osservare per verificare se, alla fine, le cose andranno come tutti hanno previsto.

[ad]La classifica, da questo punto di vista, sembra parlare chiaro: lo scudetto appare ormai della Juventus, Napoli e Milan a giocarsi gli altri due posti per la Champions League (e chi arriva terzo può recriminare, dovendo iniziare la prossima stagione dai primi di agosto per i preliminari), Fiorentina, Inter e Lazio che si giocano l’altra Europa, con le prime due che sembrano agevolate da un calendario più facile, Roma e la stessa Lazio che, comunque, per rientrare in Europa, possono ancora puntare alla Coppa Italia, Genoa, Siena e Palermo a giocarsi l’ultimo posto utlie per la permanenza nella massima serie, con la prima in leggero vantaggio (un punto sui toscani, tre sui siciliani), col Pescara che sembra condannato ad un rapido ritorno nella serie cadetta.

La trentunesima giornata, però, presenta alcuni scontri che potrebbero incidere sulle posizioni ancora in lotta.

Si inizia dalla capolista che, essendo impegnata nel tentativo del difficilissimo recupero dei quarti di Champions, mercoledì, contro il Bayern Monaco, deve ancora mantenere alta la concentrazione per affrontare il classico testa-coda contro il deluso Pescara, che cerca, invece, da parte sua, di mantenere aperto, con le poche speranze rimaste, il discorso salvezza.

In serata, invece, una partita tra due squadre che non possono che dirsi soddisfatte dell’andamento tenuto sin qui: il Bologna e il Torino, infatti, partivano con l’obiettivo di salvarsi ed oggi si trovano, rispettivamente, 10 e 9 punti sopra la terz’ultima piazza.

Il clou, però, prima del gran finale con il derby del lunedì, è preparato per il pranzo della domenica, quando si affronteranno la Fiorentina, squadra che più di tutte ha interpretato il ruolo di sorpresa positiva nell’intera stagione, e il Milan, che la precede in classifica di 4 punti. I precedenti ci raccontano di grandi sfide e dolorose sconfitte, da un lato e dall’altro: dal roboante 3-7 subito dai viola nell’anno di disgrazia 1992-1993 che si concluse con la retrocessione, (per i gol di Baiano, Effenberg e Di Mauro per la Fiorentina e le doppiette di Massaro, Gullit e Van Basten, condite dal gol di Lentini, per il Milan), alla scoppola per 4-0 rifilata dai toscani, allenati da Terim, al Milan di Zaccheroni nell’anno 2000-2001, con le reti di Nuno Gomes, Chiesa, Cois e Rui Costa.

Il pomeriggio è totalmente dedicato alle sfide per la salvezza: da due delle quattro partite fissate per le 15.00, infatti, possono dipendere i destini di due delle tre squadre ancora impegnate nella lotta per la permanenza della massima serie. Da un lato, infatti, il Palermo, rigenerato dalla vittoria per 2-0 sulla Roma di una settimana fa, va a fare visita ad una Sampdoria tranquilla che non vince da tre giornate (l’1-0 sul Parma) e viene dalla sconfitta subita dall’Inter nel recupero di mercoledì scorso. Dall’altra, invece, il Siena reduce dal pari, per 2-2, col Genoa, affronta in casa proprio il Parma, contro la quale, in serie A, ha vinto in 1 solo dei 7 precedenti, il 2-0 siglato dalla doppietta di Maccarone di cinque stagioni fa.

Sabato   6 aprile
Precedenti   in serie A
Quote SNAI
H
In casa
Fuori casa
1
x
2
1
x
2
 
18.00
Juventus
Pescara
4
1
0
1,12
8,00
17,00
 
20.45
Bologna
Torino
32
13
10
2,05
3,00
4,00
 
Domenica 7 aprile
Precedenti in serie A
Quote SNAI
 
H
In casa
Fuori casa
1
x
2
1
x
2
 
12.30
Fiorentina
Milan
29
20
23
2,80
3,30
2,40
 
15.00
Catania
Cagliari
6
1
2
1,90
3,35
4,00
 
15.00
Sampdoria
Palermo
8
7
5
2,00
3,30
3,70
 
15.00
Siena
Parma
1
3
3
2,30
3,20
3,10
 
15.00
Udinese
Chievo
5
3
2
1,75
3,40
4,75
 
20.45
Inter
Atalanta
36
8
7
1,70
3,50
5,00
 
20.45
Napoli
Genoa
19
14
7
1,35
4,75
8,00
 
Lunedì 8 aprile
Precedenti in serie A
Quote SNAI
 
H
In casa
Fuori casa
1
x
2
1
x
2
 
20.45
Roma
Lazio
25
30
13
2,00
3,50
3,50
 
 

Alle 20.45 della domenica, invece, si potrà verificare sul campo la voglia del Napoli di conservare il secondo posto e, se possibile, di avvicinarsi alla vetta nella sfida casalinga contro il Genoa. I precedenti, in questo caso, sono tutti dalla parte dei partenopei, che hanno portato a casa 19 vittorie contro le 7 dei rossoblù, con il roboante 6-1 inflitto ai genoani l’anno scorso, con la doppietta di Cavani e i gol di Hamsik, Pandev, Gargano e Zuniga e la rete della bandiera rossoblù siglata da Jorquera.

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Sempre allo stesso orario, poi, torna in campo anche l’Inter di Stramaccioni, reduce dallo 0-2 di Marassi di mercoledì (ma senza l’infortunato Palacio, autore dei due gol messi a segno in quella sfida) che dovrà vedersela contro l’Atalanta di Colantuono, in grado di dormire sonni abbastanza tranquilli, trovandosi a 8 punti dal terz’ultimo posto.

[ad]Lunedì, infine, sempre alle 20.45, è il giorno del derby di Roma, che ritorna in posticipo serale dopo anni di obbligata e doverosa reclusione tra le sfide delle 15.00. I precedenti in casa giallorossa raccontano di 25 vittorie per i giallorossi e 13 per i biancocelesti, ma il risultato dell’anno scorso (2-1 per la Lazio, con gol di Hernanes e Mauri intervallati dal pareggio momentaneo di Borini) è servito alla Lazio per rompere un tabù che durava ormai da 13 anni, nei quali la Roma aveva portato a casa i tre punti in ben 8 occasioni, alternando le vittorie ai 4 pareggi.

Negli anni degli ultimi scudetti delle due squadre, però, la compagine che poi ha vinto il titolo non ha mai vinto il derby in casa giallorossa: nel 1999-2000, quando a fine stagione capitan Nesta sollevò il trofeo, la sfida terminò con un 4-1 giallorosso, con le doppiette di Delvecchio e Montella e la rete laziale di Mihajlovic. L’anno successivo, quando sarà Totti ad alzare il trofeo, la sfida, che sembrava incanalata verso una vittoria giallorossa con le reti di Batistuta e del solito Delvecchio, vide un recupero laziale negli ultimi minuti grazie alle reti di Nedved e Castroman, che portarono il risultato al 2-2 finale.

Storico, per i tifosi biancocelesti, il derby del 1974, l’anno in cui, sul risultato di 1-1, Giorgio Chinaglia, giocatore simbolo di quella Lazio, siglò l’1-2 che volle dire primato cittadino e scudetto sempre più vicino (scudetto che, puntualmente, arrivò). Ma del gol, anche a Roma, si ricordano in pochi. Quello che rimase fu il gesto, con Chinaglia col sorriso sul viso e il dito indice puntato, in segno di derisione, verso la curva avversaria, che lo aveva preso di mira per tutta la durata del match. Oggi, quell’immagine, è ancora simbolo del derby per i tifosi biancazzurri, quanto la maglia di Totti con la scritta “vi ho purgato ancora”dopo il 3-1 del ‘98-‘99 lo è per quelli giallorossi. Ma il derby romano è sempre una partita a parte, con i suoi aneddoti e le sue leggende raccontate e da raccontare, cui continuano, ogni anno, ad aggiungersene di nuove.