L’intesa tra Pd e Pdl si sta facendo giorno dopo giorno sempre più concreta. Un accordo diventato necessario dopo che i democratici hanno sbattuto più volte contro il muro di gomma eretto dai grillini. Aveva cominciato prima Renzi ad aprire una breccia all’interno del partito affermando che “o si andava al voto o si si stringeva un accordo con Berlusconi”. Parole che non erano piaciute ai bersaniani e ai giovani turchi ma che avevano trovato consensi nella parte più dialogante del partito che teme il voto. E così ieri l’ex segretario Pd Dario Franceschini, dalle colonne del Corriere, aveva confermato quanto detto in precedenza dal sindaco di Firenze: “Ci piaccia o no, gli italiani hanno stabilito che il capo della destra è ancora Berlusconi. E’ con lui che bisogna dialogare”.
[ad]Parole forti che arrivano da un esponente di spicco del partito democratico e che sembrano preparare il campo all’incontro che avverrà in settimana tra Bersani e Berlusconi. Ad accreditare l’ipotesi di un’intesa programmatica tra due delle maggiori forze del Paese, è anche Roberto Speranza, bersaniano doc e neocapogruppo dei deputati del Pd. In un’intervista rilasciata al Corriere di oggi, Speranza non smentisce le dichiarazioni di Franceschini, anzi le rilancia. “. La legittimazione di Berlusconi arriva dai voti, i nostri non sono di serie A e i loro di serie B”. Se due prove non fanno un indizio, poco ci manca.