Ecco il decreto che sblocca i pagamenti alle Pubbliche amministrazioni. Apparirà oggi in Gazzetta Ufficiale, dopo l’approvazione nel Consiglio dei Ministri, il discusso decreto sullo stanziamento di 40 miliardi di euro per il pagamento degli arretrati della Pubblica Amministrazione.
[ad]Tra giudizi positivi, e meno, e tra le critiche per la lentezza per la sua elaborazione, prende quindi corpo il Decreto. Il Decreto, criticato in alcune occasioni come l’intervento parlamentare dei grillini, trova forma e verrà pubblicato quest’oggi in gazzetta ufficiale.
Il provvedimento, da convertire in legge dello stato dal parlamento entro 60 giorni, prevede il pagamento di 40 miliardi di euro alle imprese che hanno lavorato per la pubblica amministrazione e che non avevano ricevuto pagamenti.
Molte critiche sono arrivate al Governo dai partiti per via della lentezza, a loro parere, con la quale il decreto è stato formulato. A tal proposito, risponde un indignato Monti che si lamenta delle critiche da quei “partiti che hanno portato il Paese in questa situazione”. I ritardi dei pagamenti della Pubblica Amministrazione, spiega il premier, “sono una cosa inaccettabile ma per troppo tempo accettata”.
I pagamenti, dice il Ministro per l’Economia Grilli, “potranno essere effettuati dal momento in cui il decreto sarà pubblicato in Gazzetta ufficiale per quegli enti che hanno liquidità in cassa, dando precedenza alle fatture più vecchie”.
I 40 miliardi dovranno essere reperiti attraverso una emissione di bond, 20 miliardi per il 2013 ed altri 20 per il 2014. La cifra stanziata, comunque, resta solo una minima parte del debito totale verso le imprese che, secondo una stima non ufficiale, si aggirano tra i 90 ed i 130 miliardi di euro. Quindi, nella più rosea delle previsioni, saranno liquidati meno del 50% dei debiti.
Come si preannunciava nei giorni passati sarà possibile compensare i debiti con i crediti fino a 700 mila euro. Questa mossa porterà benefici alle imprese per quasi 3 miliardi di euro. Il procedimento per la liquidazione prevede due strade. Nel caso l’ente creditore abbia liquidità in cassa, potrà effettuare i pagamenti automaticamente, fino ad un massimo del 50% del debito totale.
Nel caso in cui l’ente non sia in grado di coprire le fatture non liquidate, potrà chiedere un finanziamento al Ministero dell’Economia e della Finanza, concordando un piano d’ammortamento fino a 30 anni con tassi agevolati basati sul rendimento dei btp a 5 anni. Il decreto, inoltre, prevede che gli enti comunichino entro il 15 Settembre l’ammontare completo dei debiti verso le aziende, effettuando quindi un “censimento” del debito.
Contrastanti sono le opinioni e i commenti dal mondo politico e, soprattutto, imprenditoriale. Il Presidente dell’Abi, Antonio Patuelli, si dice soddisfatto del decreto che finalmente “darà aria alle imprese”. Della stessa opinione è il presidente dell’Anci Delrio, che ringrazia il Presidente Napolitano di aver appoggiato una richiesta dei sindaci “portata avanti per molti mesi”.
Positivo anche il commento dell’Ance (Associazione Nazionale dei costruttori edili) che, tramite il suo presidente Paolo Buzzetti, afferma che “dopo anni di denunce finalmente è stato compiuto un passo importante nei rapporti tra lo Stato e le imprese”. Meno positivo il giudizio di Rete Imprese Italia che afferma che “alcuni degli effetti sperati non si verificheranno con il decreto”.
Francesco Di Matteo