Il Movimento 5 Stelle occupa la Camera
Dalle parole ai fatti. Il Movimento passa all’attacco. Nella conferenza stampa di ieri, i due capigruppo del Movimento 5 Stelle, Crimi e Lombardi hanno annunciato che stasera, dopo la conclusione del dibattito parlamentare, i deputati 5 stelle resteranno in aula per protestare contro il mancato avvio delle commissioni parlamentari.
[ad]Parte così l’iniziativa che ieri è stata annunciata su Twitter con l’hashtag #OccupyMontecitorio. “Vogliamo ripartire dalle regole. In Aula leggeremo gli articoli della Costituzione” spiega Lombardi. “Attueremo tutte le iniziative possibili per far capire ai nostri concittadini che non è più il momento di scherzare. Rimarremo in Aula fino a mezzanotte e un minuto, anche per rispetto del personale in servizio” è l’idea dei 5 Stelle che ribadiscono così la motivazione del loro gesto: “il Paese è al collasso e ha bisogno di leggi”.
L’occupazione non avverrà per il momento al Senato, dove il presidente Pietro Grasso ha convocato per domani la conferenza dei capigruppo per velocizzare la procedura che deve portare alla composizione delle commissioni parlamentari.“Da presidente del Senato non ho alcuna intenzione né di ritardare né di ostacolare i lavori del Parlamento, centrali in una democrazia parlamentare qual è la nostra”, ha spiegato Grasso.
“Per quanto riguarda la convocazione delle Commissioni – prosegue Grasso – ho riscontrato sia ostacoli politici che giuridici, anche connessi alla formazione del Governo. Per chiarire le posizioni dei gruppi sul tema ho anticipato a mercoledì mattina alle 10.00 la Conferenza dei Capigruppo, in modo da delineare senza ambiguità i diversi orientamenti. Se al termine della Conferenza sarà necessario convocherò la Giunta per il regolamento, per definire gli aspetti interpretativi delle norme in materia.”
Dal canto suo, Crimi ha fatto sapere che giovedì mattina i 5 Stelle auto convocheranno le commissioni: “cominceremo a lavorare in una pseudo commissione e chiediamo agli esponenti delle altre forze politiche di venire, di non fare solo proclami, ma di dare un segno forte”.
Nel corso della conferenza stampa, sono stati toccati anche ulteriori punti: uno scottante è quello sull’ineleggibilità. Su questo tema Crimi ha sfidato gli altri partiti, soprattutto il Partito Democratico, affermando: “Ci sono almeno 30 casi accertati di incompatibilità. In cima alla lista c’è quella di Berlusconi: chiediamo, quindi, che tutte le forze politiche votino l’ineleggibilità di Silvio Berlusconi e dei suoi avvocati”. Compresi, perciò, anche Niccolò Ghedini e Piero Longo.
Sul finire della conferenza, una battuta anche sulla questione degli emolumenti ai parlamentari, in risposta alla polemica sollevata da Repubblica due giorni fa: “fin dall’inizio avevamo intenzione di pubblicare le nostre buste paga per dimostrare la nostra volontà di trasparenza: vogliamo che si possano anche vedere i bonifici verso il fondo a cui intendiamo destinare le eccedenze” (ossia tutto ciò che va oltre i 2500 euro di stipendio per parlamentare, come promesso in campagna da Grillo, ndr).