USA, impatto delle misure economiche sulla popolazione
Mentre le proteste anti-lockdown imperversano in Ohio, Michigan e Kentucky, la situazione economica negli Stati Uniti non accenna a migliorare, nonostante la manovra monstre di 2,2 trilioni di dollari stanziata dalla presidenza Trump durante la fine del mese di marzo.
Il grande pacchetto di aiuti economici, approvato in Senato all’unanimità, prevede una copertura totale della disoccupazione per tutti i cittadini che hanno perso il proprio lavoro a causa della pandemia. Inoltre, su proposta dem, vengono garantiti 600 dollari a settimana, per 4 mesi, come misura di sostegno aggiuntiva in modo da sopperire in maniera quasi totale al salario precedente.
Effetti delle misure
Col passare delle settimane è aumentato in maniera vertiginosa sia il numero di disoccupati, arrivati a 26,4 milioni (numeri che cancellano la crescita occupazionale avvenuta da novembre 2009 ad oggi), sia il numero di richieste dei sussidi, che durante la terza settimana di aprile ha raggiunto la cifra totale di 23 milioni. Il tasso di disoccupazione ha raggiunto il 20% e secondo gli analisti potrebbe crescere ancora durante il mese di aprile, a causa della nuova ondata di licenziamenti che sta colpendo anche settori meno sensibili, come quelli che stanno continuando la propria attività in smart working.
I primi sussidi sono arrivati. Sono già 12 milioni i lavoratori che lo hanno ricevuto. Tuttavia, la situazione varia da Stato a Stato. Solo 30 Stati hanno iniziato a far arrivare tali sussidi alle famiglie.
Insieme ai sussidi per i disoccupati, sono iniziati anche quelli indirizzati alle famiglie. Tutti gli americani con un reddito non superiore a 75 mila dollari (somma che raddoppia per le coppie sposate) riceveranno un assegno di 1.200 dollari. L’assegno arriva a 2.400 dollari per i coniugi, che riceveranno anche 500 dollari extra per ogni figlio a carico.
Effetti della disoccupazione
Questi dati molto allarmanti si riflettono anche dal punto di vista macroeconmico. Le vendite al dettaglio scendono dell’8.5%. La produzione industriale USA scende del 5.4% in marzo. La produzione manifatturiera crolla del 6.4%.
I sussidi hanno risolto parzialmente la situazione, tuttavia il mercato del lavoro ha subito immediati peggioramenti, probabilmente tali da dover proporre un’ulteriore riforma economica (nelle settimane scorse si parlava di un’ulteriore programma riguardante le costruzione di grandi opere pubbliche, destinate a creare posti di lavoro)
Ulteriori conseguenze
Il rischio è che la situazione continui a peggiorare, non essendoci ad oggi alcun miglioramento significativo riguardante la battaglia contro il Covid-19. Tuttavia, sia a causa delle continue pressioni che stanno avvenendo in numerosi Stati, sia a causa della precarietà della situazione economica attuale, il Presidente Trump sta spingendo verso una riapertura, ma anche la fase 2 può presentare gravi effetti economici.
Secondo Ofer Sharone, Professore all’Università del Massachussets, la fase 2 presenterà effetti economici disastrosi sia per i lavoratori che per i piccoli imprenditori. A causa dell’alta disoccupazione, le compagnie potranno riassumere personale a salari nettamente più bassi, licenziando la forza lavoro più costosa. Inoltre, le piccole imprese, soprattutto quelle di carattere familiare, verranno distrutte dal prolungarsi dello shutdown, anche a causa della competizione con le grandi imprese come Amazon e Walhmart. Per queste categorie, probabilmente non basteranno nemmeno i prestiti erogati dagli Usa all’interno della stessa manovra (nel grande pacchetto di aiuti economici sono inclusi 367 miliardi per prestiti alle piccole e medie imprese).