La Camera di Consiglio giurisdizionale della Camera dei Deputati ha emesso una sentenza all’unanimità che sancisce il principio secondo il quale il Collegio dei Questori e la presidenza della Camera potranno prendere in considerazione le singole richieste di incremento del vitalizio, in casi di necessità provata e documentata.
Il dispositivo della sentenza n.2/2020 è stato letto dal Presidente della Camera di Consiglio giurisdizionale, che in data odierna ha quindi risposto agli oltre 1300 ricorrenti che hanno impugnato la delibera del 2018 sulla rideterminazione degli assegni vitalizi erogati ai deputati a mandato cessato.
Secondo la sentenza, Questori e Presidenza potranno “valutare ai fini dell’applicazione delle misure incrementali singole e specifiche situazioni individuali per le quali, per effetto della rideterminazione del trattamento, si sia determinata una grave e documentata compromissione delle condizioni di vita personale o familiare”. Ricordiamo che quella di oggi è la prima sentenza e dunque ha valore giuridico di sentenza non definitiva.
In una nota il Presidente della Camera Fico ha evidenziato che “la sentenza di questa mattina interviene su un punto specifico che riguarda l’ampliamento in casi in cui persone che versano in situazioni molto gravi possono avere un taglio ridotto. Questi casi verranno valutati singolarmente, pertanto la delibera che ricalcola i vitalizi rimane in vigore”.