Matteo Renzi, a Trieste per sostenere la candidata del Pd Debora Serracchiani alla presidenza del Friuli Venezia Giulia, commenta ironicamente la sua mancata indicazione come grande elettore del presidente della Repubblica. “Mi avevano detto vai avanti, tranquillo ti votiamo, ma poi è arrivata qualche telefonata da Roma per fare il contrario. Un peccato, perché mi avrebbe fatto piacere rappresentare la mia Regione”. Bersani gli risponde a distanza: “Nella sequela di quotidiane molestie, mi vedo oggi attribuiti non so quali giochini tesi ad impedire la nomina di Renzi a grande elettore per la Toscana. Smentisco dunque di aver deciso o anche solo suggerito, o anche solo pensato alcunchè, a proposito di una scelta che riguarda unicamente il consiglio regionale Toscana”.
[ad]Renzi dichiara che secondo lui “è meglio andare subito al voto, perché il risultato non ha dato una maggioranza”. Un’affermazione, questa, che stride con la linea decisa dal partito di dialogare con il Pdl per formare un governo di larghe intese. A Renzi l’incontro tra Bersani e Berlusconi andato in scena ieri, puzza di inciucio, Non tanto per formare un governo, ma per far fuori “politicamente” proprio lui. Il rottamatore infatti è considerato il nemico comune dei due leader. I sondaggi hanno evidenziato il grande appeal di Renzi sull’elettorato italiano. “Se Berlusconi e Bersani riterranno più opportuna qualche forma di accordo nell’interesse del Paese, spero che facciano presto, il più veloce possibile – ha aggiunto Renzi – Ogni giorno che si perde è tempo perso per l’Italia”. Sul futuro niente è certo: “Se ci sono nuove elezioni vedremo cosa accadrà. Ora sono fuori dai giochi della politica romana. Ora – conclude Renzi – sto facendo il sindaco della mia città”.