Ingroia reagisce alla decisione del Csm di trasferirlo ad Aosta
Ingroia ad Aosta. Con 19 voti a favore e 7 astenuti il plenum del Csm ha trasferito Antonio Ingroia alla procura di Aosta come sostituto.
[ad]La Commissione ha negato ad Ingroia il via libera per ricoprire l’incarico di presidente di “Riscossione Sicilia Spa”, società di riscossione delle imposte in Sicilia. La proposta ad Ingroia è giunta dal presidente della Regione Sicilia Rosario Crocetta.
A stretto giro di posta la reazione di Ingroia. “Il trasferimento ad Aosta ha il sapore di un provvedimento punitivo. Il Csm ha fatto valutazioni che mi lasciano abbastanza sconcertato.
Prendo atto delle decisioni che non mi sembrano ispirate da disponibilità e attenzione nei confronti di un magistrato come me che per 25 anni ha dedicato la propria vita e la propria attività nella lotta alla mafia. Ne prendo atto e aspetto che mi venga notificato il provvedimento”.
Il leader di Rivoluzione civile si chiede: “Non so le ragioni perché si è parlato di alcune regole come se fossero inflessibili ma lo stesso Csm ha violato le regole che dice di essersi dato. Mi mandano a fare il Pm e non il giudice, violando la regola che chi rientra da un’aspettativa politica non può fare il Pm. Perché fare un’eccezione a questa regola e non eccezioni a regole relative a sede di destinazione e funzioni? È difficile non scorgere un effetto punitivo in questi provvedimenti. Ne terrò conto”.
La scelta di Aosta deriva dal fatto che si tratta dell’unica circoscrizione in cui Ingroia non è stato candidato. Il pm infatti ha partecipato alle ultime elezioni politiche guidando a lista di Rivoluzione Civile. Ingroia ha chiesto al Csm di essere ascoltato ma il plenum del Consiglio è passato direttamente al voto. Michele Vietti, vicepresidente del Csm, ha spiegato: “C’è un orientamento contrario a un ritorno della pratica in Commissione e a un audizione in plenum”.