Dal Blog di Stefano Catone: http://onthenord.com/2013/04/10/pisapia-regala-30-000-euro-a-ogni-famiglia-rom-non-e-vero/
Da questa mattina Facebook è intasato da questa cartolina:
E anche questa (a occhio si tratta di un articolo di Libero):
Una storia talmente incredibile da non sembrare vera. E, infatti, non è vera.
[ad]In una nota su Facebook il Comune di Milano smentisce la ricostruzione che sta rimbalzando sul social network:
Il “Piano Rom” fu varato nel 2008 dal ministro dell’Interno Maroni (Governo Berlusconi) e riguardava anche Napoli e Roma. Per Milano furono stanziati 13,6 milioni di euro. Nel provvedimento fu previsto anche che i prefetti diventassero “commissari” per la realizzazione degli interventi.
La Giunta Moratti spese 8 milioni. Come? Principalmente chiuse il campo di via Triboniano. Progettò la riqualificazione dei campi di via Chiesa Rossa e Martirano ma senza finire i lavori. Diede 15mila euro alle famiglie Rom che dichiaravano di voler tornare nei paesi di origine.
A Milano ovviamente i campi non sono mai scomparsi e molti Rom dopo un breve passaggio nei paesi di origine sono tornati in città. Il 16 novembre 2011 il Consiglio di Stato bocciò il “Piano Rom” della Giunta Moratti contestando il fatto che la presenza di Rom fosse definibile come emergenza mentre è una presenza ordinaria.
Il mese scorso l’attuale Giunta, realizzando un nuovo progetto, è riuscita a farsi restituire i soldi non utilizzati che erano stati bloccati dalla Prefettura e restituiti al Governo. Sono 5 milioni di euro di fondi statali, ovviamente vincolati ad azioni per la gestione della presenza di Rom.
È quindi priva di ogni fondamento l’ipotesi che siano dati 30mila euro a famiglia Rom. Il “Piano Rom” non prevede affatto di destinare ai Rom alcuna somma di denaro. Saranno messe in atto azioni concordate con Governo e Prefettura senza utilizzare soldi del Comune.
Le tappe, tutte finanziate dallo Stato:
- Allontanamenti programmati dai campi abusivi e messa in sicurezza dei terreni per impedire la rioccupazione (esempio: Bacula).
- Per evitare che siano occupate altre aree il Comune offre ospitalità nei centri di emergenza sociale, dormitori gestiti da Protezione civile, Terzo settore e controllati dalla Polizia locale (es: via Barzaghi). Nelle prossime settimane ne verrà aperto un secondo, in un’area abbandonata al degrado e oggi soggetta a occupazioni di Rom.
- Il percorso di integrazione proposto dal “Piano Rom” prevede, a fronte dell’assistenza, l’obbligo a mandare i figli a scuola, seguire un percorso di formazione professionale, disponibilità a collaborare con i servizi sociali.
Di soldi a pioggia non se ne vedono, anzi: emerge una chiara progettualità.