Il referendum in Gran Bretagna sulla legge elettorale
[ad]Ad ogni modo, i risultati del voto referendario, già ampiamente preannunciati dai sondaggi, hanno visto la vittoria del “no” al cambiamento del sistema elettorale con il 67,9 % dei voti: dunque una pesante sconfitta per il liberaldemocratici. I liberali si sono ritrovati “sconfitti” non solo sull’accordo della coalizione di governo, ma anche nei risultati delle elezioni amministrative in Scozia, Galles e Irlanda del Nord – tenutesi lo stesso giorno del referendum – il cui esito è stato il peggiore degli ultimi 30 anni. Nonostante sia Cameron che Clegg abbiano affermato che il risultato referendario non ha inciso sugli equilibri interni alla coalizione di governo, in seguito al crollo di popolarità testimoniato dai sondaggi, con un elettorato che non ha del tutto condiviso la politica di sostegno al partito al governo di Cameron, il ruolo del leader dei liberaldemocratici risulta indebolito ed alcuni temono addirittura una revisione del programma di governo in senso conservatore. In conclusione, se unanimemente si confida che l’insolito esecutivo di coalizione conservatore-liberale, nato dalle urne di un anno fa, non sia a rischio, non sembra comunque così scontato immaginare che l’hung parliament, dove nessun partito gode della maggioranza assoluta per la quarta volta in cento anni, possa durare ancora a lungo.