Nucleare: il problema della dipendenza energetica
Anche se il legame tra Italia e Francia ci consentirebbe di entrare nella galassia di Areva, che gestendo la filiera nucleare dall’estrazione al decommissioning ci permetterebbe di avere una parvenza di indipendenza, è bene esaminare il prezzo dell’uranio e analizzare domanda e offerta del materiale.
Variazioni del prezzo dell’uranio sul mercato spot in $/lb (1988 – 2010) |
Rincari dei prezzi consentirebbero l’immissione di nuovo uranio sul mercato, dal momento che le miniere oggi considerate economicamente non produttive diventerebbero vantaggiose, ma a causa degli elevati costi di estrazione difficilmente tale immissione consentirebbe di calmierarne adeguatamente il costo, costo che finirebbe nelle bollette dei cittadini.
[ad]La World Nuclear Association ha pubblicato l’andamento dell’offerta di uranio – sia come minerale puro sia come U3O8, la cosiddetta yellow cake – nel corso degli ultimi anni, comprensiva di percentuale coperta della domanda. Come si può vedere, la domanda di uranio già oggi supera abbondantemente l’offerta, e la differenza è certamente destinata ad acuirsi se i GW di potenza nucleare dovessero aumentare. In particolare, come mostra questa pagina dedicata ai reattori installati nel mondo ed aggiornata al 1 ottobre 2010, se per gli attuali 376.313 MWe attualmente prodotti da energia nucleare servono 68.646 tonnellate di uranio, se tutte le centrali definite come “in costruzione”, “pianificate” e “proposte” dovessero diventare realtà, e supponendo un adeguato turn-over dovuto alla dismissione degli impianti più vecchi, i MWe diventerebbero oltre 650.000 con un consumo di uranio intorno alle 120.000 tonnellate annue. Questo fattore gioca indubbiamente a favore di un incremento dei prezzi, dopo l’impennata del 2007 e la successiva stabilizzazione. Gli outlook della WNA mostrano inoltre come sarà difficile sostenere la domanda di uranio anche per i decenni a venire, contando anche le riserve stimate.
Outlook della domanda e dell’offerta di uranio |
A fronte di una domanda di uranio già oggi superiore all’offerta e in ogni caso destinata ad aumentare vi è un imponente vincolo all’offerta. Le miniere di uranio non sono tutte dello stesso tipo: se alcuni dettagli possono essere ovvie (miniere a cielo aperto o in gallerie, rocciose o sabbiose, eccetera), uno in particolare merita un approfondimento.
I giacimenti di uranio hanno densità variabili, secondo quanto riporta sempre il sito World Nuclear Association, tra il 20% delle più ricche miniere canadesi e lo 0,0000003% del minerale disciolto nell’acqua di mare.
Ricchezza e concentrazione di minerale dei principali giacimenti di uranio |
Secondo quanto riportato dagli scienziati G. M. Mudd e M. Diesendorf in Sustainability Aspects of Uranium Mining: Toward Accurate Accounting? (2007) la maggior parte delle miniere di uranio note, come si vede nel grafico, è contemporaneamente poco ricca e poco densa di materiale.
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