Il Tg di Enrico Mentana riprende a pubblicare l’abituale sondaggio Emg del lunedì sulle intenzioni di voto degli italiani.
[ad]Il quadro presentato dal sondaggio di Masia risulta simile a quello degli altri istituti: rispetto alle elezioni del 24 e 25 febbraio scorsi il centrodestra e il centrosinistra crescerebbero, mentre il M5S e l’area Monti perderebbero consenso.
A risultare in questo momento in vantaggio sarebbe la coalizione guidata da Silvio Berlusconi, cui viene attribuito l’1,5 in più rispetto alla coalizione che ha per leader Pierluigi Bersani. All’interno dell’area di centrodestra, crescerebbe del 4% il PDL, attestandosi al 25,6%, mentre risulterebbero in calo sia la Lega Nord di Maroni che Fratelli d’Italia di Meloni e Crosetto.
Nella coalizione del centrosinistra a guadagnare sarebbe il Partito Democratico, a cui viene attribuito il 26,9%: un punto e mezzo in più rispetto alle ultime elezioni. Risulterebbe stabile il partito di Nichi Vendola al 3,2%, mentre le restanti forze politiche del centrosinistra perderebbero alcuni decimali.
Sempre secondo il sondaggio Emg il Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo si attesterebbe al 23,9%, perdendo l’1,7%, mentre sarebbe più consistente la flessione della coalizione che fa riferimento a Mario Monti (-2,5%).
La lista Rivoluzione Civile, che alle elezioni di febbraio era guidata dal magistrato Antonino Ingroia, sarebbe invece oggi all’1,7% perdendo lo 0,6%.
La rilevazione, effettuata l’11 e 12 aprile scorsi, indica un’astensione del 29,3%, a fronte di un 24,8% di astenuti nelle ultime elezioni. Riprende l’indecisione fra gli elettori, il cui dato si attesta all’11,8%.
Nelle intenzioni di voto degli elettori, il sistema politico appare quindi indirizzarsi sempre più verso uno schema tripolare, con il sorpasso del centrodestra ai danni della coalizione di centrosinistra. La coalizione risultata “prima ma non vincitrice” alle elezioni, utilizzando le parole dello stesso segretario del PD Pierluigi Bersani, sembrerebbe non beneficiare di questa fase post elettorale caratterizzata dal tentativo finora fallito di cercare una maggioranza di governo con il M5S, anch’esso penalizzato dall’atteggiamento di chiusura verso il centrosinistra. Ad avvantaggiarsi maggiormente della situazione sembrerebbe invece il centrodestra, sostenitore di un’apertura (finora respinta) nei confronti del centrosinistra per un governo delle larghe intese.