Rassegna stampa Tp: Amato, D’Alema, Cassese e Rodotà per il Quirinale
La rassegna stampa odierna apre con il toto nomi per il Quirinale. Ieri Beppe Grillo ha lanciato una proposta a Bersani: “Vota Gabanelli o Rodotà e poi chissà”. In serata il portavoce dei Cinque Stelle ha smentito però possibili accordi con il Pd. Intanto continua la trattativa tra il segretario dei democratico e Berlusconi per trovare un nome condiviso per il Quirinale. Le personalità in gioco sono rimaste due: Giuliano Amato e Massimo D’Alema. Domani inizieranno le votazioni. Per Il Corriere “Amato e D’Alema sono favoriti”. Il Fatto Quotidiano apre con le parole di Grillo: “Gabanelli o Rodotà poi dialogo con il Pd”. La Stampa scrive: “La corsa per il Colle non diventi un concorso di popolarità”. Repubblica titola: “Per il Colle in lizza Cassese e Amato”. Per il Sole 24 Ore “Grillo ha una strategia”. Il Messaggero rivela: “Via libera del Pdl se c’è il governo di larghe intese” e commenta: “Pacificare il Paese con un nome condiviso”. Il Mattino scrive: “Napolitano, l’ultimo dei meridionali”. Il Secolo XIX titola: “il doppio salto di Grillo per fermare l’inciucio”. L’Unità apre: “Amato, Marini o mister X”. Il Giornale attacca: “Il trappolone. Berlusconi: “Nel segreto del voto può accadere di tutto”. Libero lancia la campagna contro Prodi al Quirinale: “Io non posso entrare” e attacca: “Condannati a beccarci un eurofanatico”. Europa: “Oggi Bersani scopre la sua carta”. Il Manifesto elogia “la buona causa del M5s”.
[ad]La rassegna stampa del Tp si occupa anche dell’attentato di Boston che ha causato tre morti (tra cui un bambino) e oltre 140 feriti. Il presidente Obama: “Non abbiamo paura”. Il Corriere commenta: “Semplicemente assassini”. La Stampa scrive: “Quella via di Boston come Kabul e Baghdad”. Repubblica: “Caccia ai terroristi in casa. La Casa Bianca: Non è Al Qaeda”. Il Sole 24 Ore commenta: “Convivere con i terroristi”. Avvenire titola: “Terrorismo senza volto”. L’Osservatore Romano: “La primavera infranta”. Libero attacca: “L’America non trova il nemico e Obama sbanda”. Europa commenta: “Se l’America si scopre vulnerabile e impotente”.