Domani Giovedì 18 Aprile il Parlamento è convocato alle 10,00 per l’elezione del Presidente della Repubblica presso la Camera dei Deputati.
[ad]Finora non è mai stata eletta una donna. L’elezione avviene a scrutinio segreto. Votano in ordine: i senatori, i deputati ed i delegati regionali (grandi elettori). Nei primi tre scrutini serve la maggioranza dei due terzi del totale (cioè 672 voti) mentre dalla quarta votazione in poi serve la maggioranza assoluta cioè il cinquanta per cento più uno del totale (504 voti).
Per essere eletto Presidente della Repubblica bisogna aver compiuto “cinquanta anni d’età” e godere “dei diritti civili e politici” (l’articolo 84 della Costituzione).
Il Presidente della Repubblica è eletto dal Parlamento in seduta comune, cioè da Camera e Senato riuniti. All’elezione partecipano anche i 58 delegati eletti dai consigli regionali (tre per ogni regione, uno solo per la Valle d’Aosta). I delegati regionali sono scelti in modo da assicurare la rappresentanza delle minoranza. Difatti i consigli regionali indicano tra i tre delegati sempre uno dell’opposizione per dare rappresentanza alle minoranze. Vediamo ora in breve storia e biografia degli ultimi Presidenti della Repubblica.
Partiamo da Francesco Cossiga.
Nato il 26 luglio 1928 a Sassari. Laureato in Giurisprudenza, due figli. Iscritto alla Democrazia Cristiana nel 1945. Ha insegnato diritto costituzionale e diritto costituzionale regionale all’Università di Sassari. Eletto Deputato al Parlamento nel 1958, 1963, 1968, 1972, 1976 e 1979 e Senatore della Repubblica nel 1983. Più volte prima Sottosegretario e poi Ministro in vari Governi. Eletto Presidente del Senato della Repubblica il 12 luglio 1983, Presidente della Repubblica il 24 giugno 1985 (al primo scrutinio con 752 voti su 977).
In seguito alle dimissioni del Presidente della Repubblica Sandro Pertini, ha esercitato la supplenza dal 23 giugno al 3 luglio 1985. Ha rassegnato le dimissioni il 28 aprile 1992. Divenuto Senatore a vita quale Presidente Emerito della Repubblica. Deceduto il 17 agosto 2010.
Oscar Luigi Scalfaro
Nato a Novara il 9 settembre 1918. Vedovo di Maria Inzitari dalla quale ha avuto una figlia Marianna. Laureato in Giurisprudenza nel 1941, è chiamato alle armi e assegnato al 38° Reggimento di Fanteria a Tortona. Sottotenente di Commissariato in Sicilia è congedato, in quanto magistrato, nell’ottobre del 1942. Presidente dell’Azione Cattolica della Diocesi di Novara e Delegato Regionale per il Piemonte. Viene eletto Deputato all’Assemblea Costituente il 2 giugno 1946 nelle liste della Democrazia Cristiana risultando capolista della circoscrizione Torino-Novara-Vercelli. Eletto Deputato al Parlamento in tutte le legislature dal 1948 al 1992.
Eletto Presidente della Camera dei Deputati il 24 aprile 1992 e Presidente della Repubblica il 25 maggio dello stesso anno. Sin dall’inizio del suo mandato Scalfaro è chiamato ad affrontare la più grave crisi della storia repubblicana con preoccupanti manifestazioni sul piano politico ed economico. Esplode il fenomeno di “Tangentopoli” che provoca un serio affievolimento della rappresentatività della politica e nel contempo si verifica anche una inquietante perdita della capacità di acquisto della moneta, con evidenti ripercussioni di carattere generale. Si sforza in ogni circostanza di rincuorare il Paese e di rassicurare gli osservatori internazionali sulla saldezza delle istituzioni italiane. Frutto di questa azione se la lira, nonostante le previsioni negative di molti, giunge all’approdo nell’Euro.
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Per favorire il giuramento e l’insediamento del suo successore Scalfaro, in anticipo sulla scadenza del mandato, si dimette il 15 maggio 1999. Deceduto il 29 gennaio 2012.
Carlo Azeglio Ciampi
[ad]Banchiere centrale e uomo politico, nato a Livorno il 9 dicembre 1920. Laureato in Lettere e il diploma della Scuola Normale di Pisa nel 1941 e la laurea in Giurisprudenza presso l’Università di Pisa nel 1946. Nel 1960 è stato chiamato all’amministrazione centrale della Banca d’Italia, presso il Servizio Studi, di cui ha assunto la direzione nel luglio 1970. Segretario generale della Banca d’Italia nel 1973, vice direttore generale nel 1976, direttore generale nel 1978, nell’ottobre 1979 è stato nominato Governatore della Banca d’Italia e presidente dell’Ufficio Italiano Cambi, funzioni che ha assolto fino al 28 aprile 1993. Dall’aprile 1993 al maggio 1994 è stato Presidente del Consiglio, presiedendo un governo chiamato a svolgere un compito di transizione.
Durante la XIII legislatura è stato Ministro del Tesoro, del Bilancio e della Programmazione Economica, nel governo Prodi (dall’aprile 1996 all’ottobre 1998) e nel governo D’Alema (dall’ottobre 1998 al maggio 1999). Dal 1993 Governatore onorario della Banca d’Italia e dal 1996 membro del consiglio di amministrazione dell’Istituto dell’Enciclopedia Italiana.
Ha ricoperto numerosi incarichi di rilevanza internazionale. Dall’aprile 1993 al maggio 1994, Ciampi ha governato durante una fase di difficile transizione istituzionale ed economica. Il referendum elettorale e la congiuntura sfavorevole caratterizzata da un rallentamento della crescita economica richiedevano immediate risposte.
Il governo Ciampi ha garantito l’applicazione della nuova legge elettorale approvata dal Parlamento, attraverso il complesso lavoro per la determinazione dei collegi e delle circoscrizioni elettorali, e il passaggio da un Parlamento profondamente rinnovatosi tra la XI e la XII legislatura.
Come Ministro del Tesoro e del Bilancio del governo Prodi e del governo D’Alema Ciampi ha dato un contributo determinante al raggiungimento dei parametri previsti dal Trattato di Maastricht, permettendo così la partecipazione dell’Italia alla moneta unica europea, sin dalla sua creazione.
Tra i provvedimenti più significativi di questo periodo si ricorda la manovra correttiva della politica di bilancio varata nel settembre del 1996 dal governo Prodi, che ha consentito un abbattimento di oltre 4 punti percentuali del rapporto indebitamento netto delle pubbliche amministrazioni rispetto al prodotto interno lordo, il parametro di Maastricht di più arduo conseguimento per il nostro Paese. Il 13 maggio del 1999 è stato eletto, in prima votazione, decimo Presidente della Repubblica Italiana.