La Serbia non intende negoziare con Pristina se l’obiettivo finale è l’indipendenza. Messaggio chiaro di Milovan Drecun, capo della commissione per le questioni del Kosovo al parlamento serbo, che ha definito la situazione a Pristina “instabile e confusa”. Il governo kosovaro, senza un vero capo del governo dopo la sfiducia al premier Albin Kurti dello scorso 25 Marzo, si appresta a vivere una nuova crisi politica.
Si va verso un nuovo esecutivo affidato alla Lega Democratica del Kosovo (LDK), ma, secondo quanto riporta Drecun, Kurti continua a governare come se nulla fosse accaduto creando una situazione di incertezza all’interno del paese, senza contare che la condizione della popolazione serba in Kosovo peggiora sempre di più.
Il dialogo tra Belgrado e Pristina che si tiene con la mediazione dell’UE – è stato da poco nominato lo slovacco Miroslav Lajcak inviato speciale per il dialogo – tuttavia è interrotto da oltre un anno e non riprenderà a breve sia per l’emergenza sanitaria in corso sia per le elezioni parlamentari in Serbia previste per il 26 aprile e rinviate probabilmente in autunno per la pandemia.
Il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, nonostante l’emergenza Coronavirus, continua ad esaminare l’ultimo rapporto sull’attività della missione Onu in Kosovo (Unmik) precisando che questa lunga interruzione del dialogo ha bloccato i progressi verso la normalizzazione delle relazioni e ha fatto appello per un rilancio del confronto.
Anche gli Stati Uniti hanno manifestato interesse in merito alla soluzione della crisi in Kosovo. Kurti ha accusato proprio l’inviato USA Richard Grenell di aver architettato la caduta del suo governo e di aspirare ad un accordo basato su uno scambio di territori tra Kosovo e Serbia. Intesa che avrebbe l’appoggio del Presidente serbo Aleksandar Vucic e di quello kosovaro Hashim Thaci.