Brexit, capo negoziatore UE bacchetta Londra: “Servono progressi”

Pubblicato il 28 Aprile 2020 alle 07:00 Autore: Alessandra Carraro

Se Londra continua a opporsi alle proposte europee, potrebbe non esserci affatto un accordo di uscita. Lo ha dichiarato il capo negoziatore UE per la Brexit Michel Barnier a seguito del secondo round di negoziati tenutosi la settimana scorsa. Le parti devono trovare un accordo sulle future relazioni entro il 31 dicembre 2020, giorno in cui il periodo di transizione terminerà ufficialmente.

Il Regno Unito non può rifiutarsi di estendere il periodo di transizione e allo stesso tempo rallentare i negoziati su “questioni importanti” per l’Unione Europea, ha commentato Barnier dopo cinque giorni di negoziati online, a suo dire fin troppo inconcludenti.

Il capo negoziatore UE ha sottolineato che sono quattro le aree in cui “ci sono stati progressi deludenti”. Tra queste, il terreno economico su cui si appoggeranno i futuri rapporti, la gestione generale delle relazioni, la collaborazione su sicurezza e criminalità, e la pesca. Su quest’ultima Barnier è stato perentorio: “L’UE non accetterà alcun rapporto economico che non includa un accordo equilibrato, sostenibile e stabile sulla pesca. Questo dev’essere cristallino per il Regno Unito”.

Da una parte il negoziatore UE accusa il Regno Unito per gli scarsi progressi, dall’altra il governo britannico declina ogni responsabilità. I negoziatori inglesi criticano Bruxelles per aver proposto dei termini difficilmente più vantaggiosi di uno scenario no-deal. E di fronte all’esasperazione di Barnier, l’omologo per Londra David Frost ha ribadito che il Regno Unito sarà fuori dall’Unione entro la fine dell’anno, con o senza accordo.

Le due parti sembrano ai ferri corti. Il tempo scorre, restano solo otto mesi per raggiungere la quadra e il Coronavirus rende il dialogo più complesso. “Siamo d’accordo con Boris Johnson di tenere una riunione di alto livello a giugno per fare il punto della situazione”, ha dichiarato Barnier. “Intanto, restano solo altri due round di negoziati nelle settimane dell’11 maggio e del 1° giugno. Dobbiamo approfittare di questi due momenti per raggiungere risultati tangibili e concreti in tutti gli ambiti.”