Beppe Grillo, il giorno dopo la rielezione di Napolitano, cerca di smorzare i toni concitati del M5s che aveva accolto con freddezza la decisione del Parlamento. Il portavoce dei Cinque Stelle parla di “golpettino furbo” e non più di “golpe” o “marcia su Roma”. Anzi il portavoce del M5s, a Roma per partecipare alla manifestazione dei grillini che si terrà a piazza Santi Apostoli, si dice in sintonia con le parole di Stefano Rodotà che si era detto contrario a qualsiasi “marcia”. “Sono qui per stemperare i toni” spiega Grillo che però non rinuncia a bollare la rielezione di Napolitano come “un golpettino furbo che ruberà un anno alla Nazione”.
[ad]“Napolitano è stato messo lì per garantire l’immunità a Berlusconi” e “per nascondere lo scandalo Monte Paschi” attacca Grillo. “Il programma del nuovo governo, rimarrà l’Agenda Monti. Se il governo sarà con Amato o Letta da noi non arriverà nessuna collaborazione”. Opposizione dura quindi da parte del Movimento. Grillo ne ha anche per Bersani: “Lui è parte dello sfacelo di questo Paese. Era venuto a chiedere voti a noi”. Il portavoce dei pentastellati si dice deluso anche per la scarsa partecipazione dei cittadini alla protesta in piazza. “La gente ieri non ha risposto, pensavo di vedere milioni e invece ancora votano Berlusconi”. Grillo scandisce poi il solito programma dei Cinque Stelle: “incandidabilità di Berlusconi, abolizione dei finanziamenti ai partiti e riforma legge elettorale”. Infine profetizza: “La politica attraverso i partiti è finita. Temo ci sarà una sollevazione popolare in questo Paese. Siamo seduti su una polveriera”. Non manca anche un riferimento alle elezioni che si tengono oggi e domani in Friuli Venezia Giulia: “Sarà la prima regione a Cinque Stelle”.