Sondaggio Swg intenzioni di voto per il nuovo sindaco di Roma
L’istituto Swg ha rilasciato uno dei primi sondaggi elettorali riguardanti le intenzioni di voto per le prossime elezioni comunalidel 26 e 27 Maggio, ed in particolare per la partita più importante che si giocherà in quell’occasione, ovvero l’elezione del nuovo sindaco di Roma.
[ad]I principali candidati in campo sono quattro: Ignazio Marino, vincitore delle primarie di centro sinistra, Gianni Alemanno, sindaco uscente e candidato del centrodestra, Marcello De Vito del Movimento 5 Stelle e Alfio Marchini, del Movimento per la Cittadinanza Romana. Il sondaggio rileva innanzi tutto la notorietà dei candidati tra l’elettorato romano: è prevedibilmente Gianni Alemanno il più conosciuto, noto al 90% degli intervistati, seguito da Ignazio Marino (che si distanzia da lui di ben 20 punti, anche se è da sottolineare che le primarie si sono svolte solo due settimane fa) mentre risultano ancora poco conosciuti i candidati dei due Movimenti.
A coloro che dichiarano di conoscere i nomi in campo, è stato quindi chiesto quanta fiducia ripongono in ciascuno. In questo caso, il sindaco uscente occupa l’ultima posizione (solo il 30% degli elettori ripone “molta” o “abbastanza” fiducia in lui), mentre Marino è in testa con la fiducia del 58% degli elettori Romani che dichiarao di conoscerlo, seguito da un testa a testa tra De Vito (44%) e Marchini (41%).
Ma sono chiaramente le intenzioni di voto a destare il maggiore interesse: secondo il sondaggio Swg, se le comunali si svolgessero oggi sarebbe Ignazio Marino ad entrare Campidoglio da vincitore, ottenendo una percentuale di voti tra i 37 ed i 41 punti. Distanziato di 10 punti troviamo l’attuale sindaco Alemanno, che otterrebbe tra il 27% ed il 31%, mentre De Vito si attesta al 23-27% piazzandosi ad un soffio dal candidato di centro destra. Non sembra entrare a far parte della partita finale invece Alfio Marchini, che secondo il sondaggio Swg otterrebbe il 3-5% dei voti, mentre gli altri candidati coprirebbero il 2-4%, lasciando il restante 19% ad indecisi ed astenuti.