Re Giorgio II e quella promessa smarrita: non voleva essere rieletto

Giorgio Napolitano succede a se stesso e sarà Presidente della Repubblica Italiana per altri sette anni. Non era mai accaduto nella storia della nostra Nazione e anche questo conferma quanto difficile e complesso sia il momento politico che l’Italia sta attraversando.

[ad]Proprio Giorgio Napolitano, nei mesi scorsi, più volte, aveva ribadito di non volersi ricandidarsi alla carica più alta della Repubblica, poi però la drammatica situazione politica che si è determinata in Parlamento, convocato in seduta comune per la scelta del Capo dello Stato, ha comportato che accadesse l’impensabile. Più forze politiche si sono recate da Napolitano per chiedergli di offrire la sua disponibilità alla rielezione.

E così Re Giorgio II ha dovuto cedere e venir meno all’impegno pubblico assunto poco tempo fa: ora la fase politica che si apre, pur rimanendo forte l’incertezza generale, vedrà proprio il Presidente della Repubblica protagonista della probabile formazione del governo.

Quelle stesse forze politiche che hanno contribuito alla riconferma di Napolitano (Pd, Pdl, Lega, Scelta Civica) saranno chiamate a proseguire sul percorso della responsabilità istituzionale: presumibilmente il Capo dello Stato appena riconfermato chiederà loro di sostenere un esecutivo di scopo e a termine. Poche cose da fare, precise e in un arco temporale ristretto di mesi. Poi con ogni probabilità gli italiani torneranno al voto.

Difficile prevedere quando possa durare il nuovo governo, per ora si procede un passo alla volta e la priorità è uscire dallo stallo politico nel quale l’Italia è finita dopo il voto dello scorso febbraio. La settimana che sta per iniziare sarà decisiva per il destino dell’attuale legislatura.

 

A cura di Paolo Trapani – www.promessepubbliche.com