Clamoroso risultato di Debora Serracchiani in Friuli Venezia Giulia. Nonostante i disastri romani del centrosinistra, infatti, l’ormai ex europarlamentare del Partito democratico vince al fotofinish le elezioni nella regione dell’estremo nord-est, superando di misura il governatore uscente Renzo Tondo, candidato del Popolo della libertà e sostenuto da tutto il centrodestra (Udc incluso), dato come probabile vincitore alla vigilia.
[ad]La differenza tra i due sfidanti è di circa 1900 voti, con Serracchiani che si attesta al 39,3% e Tondo al 39%. Molto più indietro, e anche questa è una sorpresa, il candidato del Movimento 5 Stelle Saverio Galluccio, che non arriva al 20%. Chiude al 2,4% l’outsider Franco Bandelli, candidato di una lista civica.
Per quanto riguarda i voti dati ai partiti, exploit inaspettato del Pd (più 2% rispetto alle politiche) che con il 26% (che diventa il 35% a Pordenone, trainato dall’ex sindaco Sergio Bolzonello, capolista del partito in quella provincia) si attesta largamente come primo partito in regione, staccando di ben 6 punti il Pdl.
Un dato molto interessante è l’elevata presenza del voto disgiunto: se andiamo ad analizzare i dati delle coalizioni, il centrodestra ha superato di ben 7 punti percentuali il centrosinistra, 45% contro 38%, ma questo non ha impedito a Serracchiani di vincere le elezioni e di avere la maggioranza in consiglio comunale, vista la legge che assegna il premio di maggioranza al presidente vincente. Ciò denota la personalizzazione della campagna elettorale, nella quale una buona parte di elettori friulani ha dato il voto ad una lista di destra ma poi ha scelto Debora Serracchiani come presidente: un voto, quindi, dato alla persona, indipendentemente dalla sua appartenenza politica.
Se, dunque, il Pd può tirare un sospiro di sollievo, lo stesso non si può dire del centrodestra locale. Il risultato di Tondo non è assolutamente soddisfacente: basti pensare che nel 2008 sconfisse Riccardo Illy, candidato del centrosinistra, con un netto 53% a 46%. Il governatore uscente, dunque, ha perso per strada circa 14 punti percentuali in 5 anni.
Confrontando i risultati delle regionali con le ultime politiche balza all’occhio anche il flop clamoroso del M5S: due mesi fa il movimento di Grillo era risultato il primo partito della regione, con il 27% alla Camera; oggi invece si ferma sotto il 14% dimezzando i propri consensi. È un segnale non da poco per lo stesso Grillo, che gli ultimi giorni prima delle elezioni ha girato tutto il Friuli, arrivando a Trieste in barca, memore della fortunata esibizione di qualche mese fa in Sicilia, dove attraversò a nuoto lo stretto di Messina.