Südtirol minaccia rottura con Roma: è scontro con Boccia
“Interruzione di qualsiasi collaborazione con il governo di Roma” se l’Alto Adige non avrà una legge autonoma per la Fase 2. Lo ha deciso il direttivo della Südtiroler Volkspartei (SVP), alla guida della Provincia autonoma di Bolzano, che ha accolto con voto unanime la proposta del governatore Arno Kompatscher.
“Un territorio autonomo come l’Alto Adige non può accettare che, anche dopo la fase di acuta emergenza, la nostra intera vita sociale ed economica venga per mesi regolamentata con decreti d’emergenza centralizzati”, ha dichiarato Kompatscher a Rai Südtirol. “Autonomia significa responsabilità. Siamo pronti ad assumerci le responsabilità in questa crisi. Per questo motivo abbiamo deciso di interrompere qualsiasi collaborazione con il governo, se non dovesse essere accolta la nostra decisione di intraprendere un percorso autonomo per la Fase 2. Ho iniziato oggi con l’elaborazione di una legge provinciale apposita”, ha annunciato il Presidente Kompatscher.
L’Alto Adige chiede più autonomia e fiducia
La spiazzante decisione altoatesina è figlia dell’insoddisfazione che fin da subito il governatore Kompatscher ha espresso riguardo al piano nazionale che guiderà la Fase 2 a partire dal 4 maggio. Il Presidente aveva criticato gli scarsi spazi di manovra per i governi locali e la poca fiducia nel senso di responsabilità dei cittadini.
“Ho più volte chiesto che a livello statale per la Fase 2 fossero emanati solo criteri e linee guida. Si sarebbe dovuto lasciare alle Regioni e alle Province autonome la decisione finale su quali provvedimenti e regole adottare, sulla base delle rispettive situazioni epidemiologiche e delle specifiche esigenze dell’economia locale”, aveva dichiarato Kompatscher all’indomani delle dichiarazioni del Presidente del Consiglio sul nuovo decreto per la Fase 2. “L’approccio romano, che presuppone cittadini quasi inabili e di conseguenza un ampio programma di controlli e monitoraggi, non rispecchia né la situazione attuale in Alto Adige né il carattere stesso della nostra popolazione”.
Lo scontro con il Ministro Boccia, “tutto quello di cui Bolzano ha bisogno lo chieda”
Non si è fatta attendere la risposta del ministro per gli Affari Regionali Francesco Boccia, che all’ANSA ha dichiarato: “Il governo ha sempre agito nel rispetto rigoroso della costituzione e dello statuto della Provincia autonoma di Bolzano. Evitiamo, in un momento così difficile e drammatico per i nostri territori e per il nostro paese, di fare strumentalizzazioni politiche”. “Tutto quello di cui Bolzano ha bisogno lo chieda e arriverà in tempo reale, come il presidente Kompatscher sa. Francamente eviterei discussioni politiche in questo momento”, ha aggiunto il ministro.
Ma il governatore altoatesino non accenna a fare passi indietro, prende atto del disaccordo con Boccia e tira dritto. “Ho sentito il ministro Boccia e le nostre posizioni sono ancora distanti. Stiamo dialogando, il ministro vuole affrontare il tema, ma intanto noi andiamo avanti per la nostra strada come deciso”. “Vogliamo prevedere ulteriori misure rispetto a quelle del Decreto Conte, anticipando l’apertura di determinate attività e andando incontro al settore turistico, affrontando anche i temi sociali come bambini e scuole”. E aggiunge che la legge provinciale sarà approvata il prima possibile, “sicuramente non prima del 7 maggio”.