Referendum al mare ed in montagna

L’affluenza alle urne nei comuni litoranei è stata del 55%, in quelli montani del 58%. Omogeneo il dato per ampiezza dei centri: 56,5% nei paesi più piccoli, 56,7% nelle grandi città. Tutti i dati

Uno dei leit motiv di craxiana memoria durante la due-giorni di referendum è stato certamente quello del “Andare al mare, oppure andare a votare?

Per comodità, useremo come riferimento i dati sul primo referendum, quello sui servizi pubblici locali: qui riportiamo il dettaglio delle affluenze per fascia oraria per regione (Fonte: Ministero Interno).

Il primo dato che emerge è che la regione con la più alta affluenza è una regione alpina, il Trentino Alto Adige, mentre quella con la più bassa è una regione di mare, la Calabria.

[ad]In Italia vi sono circa 650 comuni litoranei (pari al 7,95% di tutti i comuni italiani, che ospitano il 28,21% della popolazione) e circa 290 montani (il 3,59%, ospitanti lo 0,67% degli italiani) ad oltre 1000 metri di altitudine.  Tra questi 290 comuni, 79 si trovano in Trentino Alto Adige.  Per allargare la rappresentatività dei comuni “montani”, porremo l’asticella a quota 500 metri: in questo caso, i comuni diventano 2181, pari al 26,96%, ed in essi abita l’8,02% della popolazione italiana.

In quanti sono andati a votare in queste tre tipologie di comuni?  Ricordando che l’affluenza complessiva in Italia è stata del 57,04%, possiamo vedere come nei comuni litoranei ha votato il 55,33% della popolazione (-1,69%), in quelli sopra i 500 metri il 57,03% (-0,01%), in quelli sopra 1000 metri – che, ricordiamo, ospitano lo 0,67% della popolazione – il 58,09% (+1,05%).

Dopo aver analizzato la localizzazione geografica delle affluenze, passiamo all’analisi dell’affluenza in base alla dimensione dei comuni.

In Italia, i comuni con meno di 1000 abitanti sono il 23,97%, ed ospitano l’1,78% della popolazione italiana, quelli tra i 1000 ed i 5000 sono il 46,36% (15,40% della popolazione), tra 5001 e 15000 sono il 20,63% (ci risiede il 23,66% degli italiani), tra 15001 e 50000 abitanti sono il 7,18% (24,40%), tra 50001 e 250000 abitanti sono l’1,71% (19,71%), mentre le 12 grandi città italiane (ovvero quelle con più di 250000 abitanti) sono lo 0,15%, anche se ospitano da sole il 15,05% della popolazione italiana.

Possiamo vedere che l’affluenza nei comuni sotto i 1000 abitanti è stata del 56,45% (-0,59% rispetto alla media nazionale), in quelli tra i 1000 ed i 5000 del 56,43% (-0,61%), in quelli tra i 5001 ed i 15000 del 57,44% (+0,40%), in quelli tra i 15001 ed i 50000 del 57,27% (+0,23%), in quelli tra i 50001 ed i 250000 del 57,24% (+0,20%), e nelle grandi città del 56,73% (-0,31%).

E’ da rilevare che 7 grandi città su 12 sono considerate litoranee dall’Istat, e che in 3 di queste non è stato superato il quorum.  Più precisamente, non è stato superato a Napoli (49,26% di affluenza), Catania (43,22%) e Palermo (48,51%).  I 5 comuni non litoranei sopra i 250000 abitanti, invece, sono tutti collocati al centro-nord, ed hanno tutti superato il quorum, con l’affluenza più bassa registrata a Milano (52,49%) e la più alta a Firenze (64,97%).

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Passando a guardare l’andamento delle affluenze in base ai dati intermedi rilasciati dal ministero, possiamo vedere che:

1. Domenica alle 12.00 il comune con l’affluenza più bassa era Foppolo, in provincia di Bergamo, con lo 0,58%, mentre quello con l’affluenza più alta era Stroppo (Cuneo), col 34,93%.

2. Alle 19.00 l’affluenza minima si registrava ad Accettura (Matera), col 6,11%, la più alta a Sagron Mis (Trento), col 60,35%.

3. Alle 22.00 l’affluenza più bassa era sempre ad Accettura (Matera), col 7,24%, la più alta a Montegrosso Pian Latte (Imperia), 71,55%

4. Il comune con l’afluenza più bassa d’Italia alla rilevazione finale di Lunedì alle 15.00 invece era nuovamente Foppolo (Bergamo), col 20,93%, mentre la più alta era a Morterone (Lecco), con l’87.09%

Di seguito, il numero di comuni italiani per regione che non hanno raggiunto il quorum del 50%+1:

REGIONE NUMERO DI COMUNI SOTTO IL QUORUM NUMERO DI COMUNI TOTALI % DI COMUNI SOTTO IL QUORUM
Piemonte 100 1207 8,29%
Valle d’Aosta 6 73 8,22%
Lombardia 356 1550 22,97%
Trentino-Alto Adige 6 330 1,82%
Veneto 62 581 10,67%
Friuli-Venezia Giulia 11 218 5,05%
Liguria 23 235 9,79%
Emilia-Romagna 24 340 7,06%
Toscana 6 286 2,10%
Umbria 6 92 6,52%
Marche 11 245 4,49%
Lazio 34 377 9,02%
Abruzzo 44 305 14,43%
Molise 25 136 18,38%
Campania 218 551 39,56%
Puglia 63 257 24,51%
Basilicata 49 131 37,40%
Calabria 186 409 45,48%
Sicilia 105 389 26,99%
Sardegna 33 377 8,75%

[ad]Due casi paradigmatici su tutti, la Sardegna e la Lombardia.  La prima, pur essendo un’isola, ha registrato un’affluenza di +1,6% sul dato nazionale, spinta certamente dal buon esito del precedente referendum sul nucleare. Un’affluenza inferiore al dato nazionale c’è stata invece in Lombardia (-2,63%), ed in particolare nella provincia di Sondrio, una delle poche province italiane a non avere superato complessivamente il quorum (si è fermata al 48,66%).  Peggio hanno fatto solo Vibo Valentia 46,71% e Crotone con il 45,11%, entrambe in Calabria. 8 in totale le province in tutta Italia a non aver superato il quorum (Caltanissetta, Catania, Foggia, Reggio Calabria, Trapani, Sondrio, Vibo Valentia , Crotone): Sondrio è l’unica del Centro-Nord, poi si contano 3 siciliane, una pugliese e 3 calabresi.