Il programma dei saggi che il nuovo governo dovrà seguire

Pubblicato il 24 Aprile 2013 alle 14:25 Autore: Redazione

 

Favorire la ricerca, l’innovazione e la crescita delle imprese

Il problema delle aziende italiane potrebbe riassumersi nel periodo di crescita anemica avvenuta negli ultimi dieci anni, i capitali derivati dagli utili delle aziende sono stati raramente investiti in ricerca e innovazione perché non aiutati da defiscalizzazioni e nemmeno da una logica cultura della qualità, fattore cruciale che ha permesso di far diventare tanto famoso il Made in Italy nel mondo, anche qui l’Europa potrebbe essere un mezzo di soluzione con i fondi nuovamente inutilizzati e ignorati.

[ad]L’incentivazione di ricerca e sviluppo potrebbe avvenire attraverso un aumento della detrazione fiscale per investimenti nel settore, ma tramite una serie e certificabile iscrizione a bilancio delle voci inerenti. Il collante di tale intervento potrebbe essere la penalizzazione del falso in bilancio abrogata anni fa. Non manca il capitolo delle infrastrutture di cui in nostro Paese è particolarmente deficiente.

 

Miglioramento del sistema tributario

Il primo punto chiave sembra essere l’approvazione del disegno di legge sulla “delega fiscale” per il riordino del sistema di tassazione. Innanzitutto riforme attese da tempo come quella del Catasto e del diritto penale tributario oltre a una forte semplificazione e miglioramento della riscossione coordinata al potenziamento degli strumenti contro l’evasione. In tale contesto non va dimenticato il ruolo del fisco nella vita degli italiani che attualmente vede il primo vituperato di vessazione e di deterrenza alla crescita economica visto il livello di tassazione veramente pesante. Il modello sa prendere a esempio sembra essere quello tedesco del “fisco amico” ovvero rendere percepibile al cittadino l’utilizzo dei fondi che versa attraverso le tasse attraverso attività di verifica della destinazione dei denari versati, dando segnali chiari già attraverso l’istituzione della non iscrivibilità sull’abitazione principale di ipoteca giudiziaria da parte dell’Agente di riscossione e l’apertura di una discussione. La procedura di “umanizzazione” del fisco passa anche attraverso l’introduzione di sanzioni per le amministrazioni che commettono errori sistematici, generalmente forieri di interventi da parte di Equitalia. Allo stesso tempo va anche sensibilizzata l’opinione pubblica nei confronti dei danni derivanti dall’evasione fiscale, un mezzo potrebbe essere il ritorno alla penalizzazione del falso in bilancio.

 

Aprire alla concorrenza e tutelare meglio i consumatori

La logica di base è che la concorrenza, se garantita in maniera equa e attraverso una certezza delle regole del gioco, diventa un motore che permette di accrescere la forza del consumatore e quindi la qualità dei servizi erogati. Il Governo dovrebbe in primis operare sul piano europeo con un monitoraggio continuo a salvaguardia del Made in Italy non esitando a denunciare formalmente alla Commissione Europea le violazioni in termini di concorrenza sleale, a livello interno si auspica un rafforzamento del controllo da parte delle autorità Antitrust sulle legislazioni regionali. Vengono inoltre messi in evidenza alcuni settori nei quali sarebbe opportuno intervenire.

Il trasporto aereo ha dimostrato come la concorrenza sia potenzialmente foriera di opportunità per chi usufruisce dei servizi (privato o aziendale), la logica di inserimento di altri operatori potrebbe essere permessa maggiormente anche nel settore ferroviario (potenziando anche il trasporto di merci) e in quello del trasporto pubblico locale.

Il settore assicurativo, soprattutto nel ramo RC auto ha visto nel periodo 2007-2012 una crescita quasi doppia dei premi rispetto all’Eurozona, quindi la legislazione andrebbe modificata di modo da imporre alle aziende di assicurazione una maggiore efficienza operativa.

Il settore energetico va maggiormente incentivato attraverso una spinta all’utilizzo delle energie rinnovabili e al contemporaneo utilizzo di capacità produttive conservate per esportazioni verso paesi come Francia e Germani dove prevalgono forme più rigide di approvvigionamento derivanti dal nucleare o il carbone.

Nel settore farmaceutico l’impatto dell’utilizzo dei farmaci generici è fortemente ostacolato e anche qui l’Italia soffre di un ritardo pesante rispetto all’Eurozona dove l’utilizzo è giunto al 60%: una campagna di sensibilizzazione potrebbe portare a una maggiore consapevolezza dell’utente.

Il settore postale, infine, va assolutamente liberalizzato.

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L'autore: Redazione

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