Il programma dei saggi che il nuovo governo dovrà seguire

Pubblicato il 24 Aprile 2013 alle 14:25 Autore: Redazione

 

Miglioramento della legislazione e consolidamento della certezza del diritto

Si tratta di un tema sia sociale che economico: l’Italia paga in entrambi questi termini una struttura giuridica piuttosto lenta e pachidermica nella sua evoluzione, sia in sede di emanazione elle leggi già approvate dal Parlamento che non avviene in modo sufficientemente spedito, sia per la difficoltà di garantire la certezza del diritto, ovvero la consapevolezza da parte dei cittadini che chi infrange la legge possa essere oggetto di giudizio da parte del sistema. Nella promulgazione delle Leggi, demandando all’altro gruppo tutto quanto concerne il lavoro giuridico, si introduce una forma di analisi ex ante ed ex post dei provvedimenti, di modo da poterne verificare in presa diretta l’efficacia e quindi eventualmente modificarli in maniera costruttiva, senza aspettare che nel lungo termine possano degenerare in forme di assenza dello Stato.

 

Maggiore presenza italiana nell’Unione Europea

[ad]Questo capitolo è più che altro strategico e suggerisce al prossimo Governo di cavalcare l’onda positiva su cui l’Italia si sta introducendo grazie alla sospensione della procedura di infrazione per debito eccessivo, mantenendo una focalizzazione su posizioni chiari ma lungimiranti vista la relazione a doppio legame con l’Unione Europea.

 

Un’analisi a dir poco ambiziosa, non basterebbe un semplice Governo di scopo per realizzare tutti i punti, sarebbe forse più opportuno un lasco temporale di una intera Legislatura. Resta da capire se il futuro Presidente incaricato riuscirà a fare una sintesi a cui aggiungere il lavoro del gruppo in tema giuridico/costituzionale.

Ivan Peotta

L'autore: Redazione

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