Sondaggio IPR, l’elettorato PD non vuole le larghe intese
L’istituto IPR Marketing ha condotto per Il Mattino un sondaggio che mostra le opinioni degli elettori del Partito Democratico riguardo all’immediato futuro del partito, oltre che alla possibilità di un governo di larghe intese che dovrebbe necessariamente essere sostenuto anche dal PD, il partito che detiene la maggioranza assoluta alla camera.
[ad]Secondo il sondaggio, il governo politico caldeggiato nel discorso di apertura del nuovo settennato di Napolitano, e che è stato affidato ad Enrico Letta sarebbe appoggiato solamente dal 32% di coloro che hanno votato PD il 24 e 25 Febbraio scorsi. Il 60% di essi, dichiara invece di essere contrario ad un accordo con le altre forze politiche in campo (e quindi, in particolare, con il centro destra di Berlusconi). Un esiguo 8% ammette di non avere un’opinione a riguardo, ma il risultato indica che 2 elettori del PD su 3 sarebbero delusi da una scelta ormai obbligata per il Partito Democratico, rendendo possibile un calo di preferenze già nelle prossime settimane.
Interessanti anche le analisi di IPR riguardo alle correnti interne al PD, e ai possibili leader che si prospettano nel futuro del partito. Come predetto anche dalla maggior parte dei sondaggi delle ultime settimane, anche IPR da Renzi come leader favorito dall’elettorato PD, con il 58% delle preferenze, rispetto al 20% del neo-democratico e Ministro dell’attuale governo Fabrizio Barca , e al 17% di D’alema.
La maggioranza degli elettori del PD rimane comunque unito riguardo alla possibilità di una scissione del principale partito di centro sinistra: il 67% degli intervistati è infatti contrario ad una divisione del partito, mentre il 28% di essi sarebbe favorevole, e ‘8% non esprime un’opinione a riguardo.
La bufera che ha investito il PD negli ultimi giorni non sembra quindi aver demolito l’opinione dei suoi elettori, che vogliono ancora un partito unito e guidato da un leader forte e sotto le luci della ribalta, come Matteo Renzi. Secondo questo sondaggio, l’accordo con la coalizione di centro destra per un governo di larghe intese potrebbe però risultare svantaggiosa per il Partito Democratico, deludendo ulteriormente un elettorato già confuso dagli ultimi avvenimenti.