Pontida, molto rumore per nulla
[ad]Due ministri dell’allora governo Berlusconi II più l’emergente vicepresidente del Senato che si apprestava a sostituire Bossi al ministero delle riforme quando, a seguito della malattia, optò per il più rilassante scranno, mai esercitato del tutto, al Parlamento Europeo.
In realtà poi i due principali esponenti operativi della Lega divennero Maroni e Calderoli come del resto ben testimonia la loro attuale posizione nel governo. Oggi Maroni pare posizionato molto meglio rispetto al dentista bergamasco: più istituzionale, più autorevole per il ruolo che esercita e più in grado di esprimere la sua bravura. In parole povere: abbastanza presentabile.
Ma non è detto che la partita successione possa riaprirsi. E alcuni segnali, come il posizionamento in prima linea di Renzo Bossi, sembrano prospettare un’altra strada ancora. Quasi una degenerazione familistica del movimento politico. Vista come un qualcosa di profondamente negativo da parte dei colonnelli ma anche di positivo da parte dei detrattori del movimento che vedono in una deriva familistica della Lega una possibilità di affossare il movimento.
In tutte queste incognite e in questi mal di pancia è racchiusa la chiave per risolvere l’enigma sulla durata di questo governo. Tutto il resto sta nella verifica parlamentare del 21 e 22 giugno.