Letta verso il governo, malumori nel Pd

In queste ore si sta svolgendo al Quirinale  il colloquio tra il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ed il premier incaricato Enrico Letta, che , con ogni probabilità, formerà un governo di larghe intese tra Partito democratico, Popolo della libertà e Scelta civica.

[ad]Questa scelta potrebbe però determinare una spaccatura dentro i gruppi parlamentari del Pd, soprattutto alla luce delle dichiarazioni rilasciate ieri ad “Un giorno da pecora”,  da due importanti esponenti del partito, Laura Puppato e Pippo Civati.

All’ ex candidata alle primarie i conduttori fanno una serie di domande sui papabili nomi dei ministri scelti da Letta  e la senatrice non si sottrae alle risposte. “Se le offrissero di fare il sottosegretario al Lavoro con Brunetta Ministro, cosa farebbe? Non accetterei. E se le offrissero di fare il sottosegretario con Epifani Ministro del Lavoro e Alfano Ministro degli Interni? Già a questa ipotesi sarebbe  più difficile dire di no”.  Ancora: “Quanti siete voi ‘dissidenti’ del Pd? Credo una ventina. Secondo lei quante possibilità ha di passare –  lunedì o martedì – il governo Letta? Secondo me moltissime. Renzi ha detto che voi voterete tutti compatti: è d’accordo? Non so da cosa desume tutte queste informazioni Renzi…”.

 

 

Ultima frase, questa, che si allaccia alle dichiarazioni rilasciate da un altro esponente di spicco del Pd, Giuseppe Civati, sempre intervistato nello stesso programma. Il neodeputato, come sempre, dice quello che pensa : “Mi fanno ridere quelli che nel Pd la settimana scorsa dicevano ‘mai al governassimo’ e ora lo votano. Civati – gli chiedono i conduttori – a quali colleghi del PD si riferisce? Più o meno tutti i dirigenti del Partito Democratico. Le piacerebbe meno D’Alema agli Esteri o Violante alla Giustizia? Violante alla Giustizia, è scivoloso… Secondo lei questo è un governo Letta o un governo Berlusconi? Tutte e due le cose. Si spieghi meglio. Mi pare che il principale azionista, colui che sta dettando l’agenda, sia Berlusconi”. I conduttori incalzano: ”che esecutivo vorrebbe lei? Io vorrei un governo di scopo, limitato nel tempo con degli impegni precisi e senza politici ingombranti come quelli che abbiamo appena nominato. Lei rischia l’espulsione, qualora voti contro la nascita di questo governo: sono le sue ultime ore nel PD? Potrebbe essere uno degli ultimi giorni del PD, più che altro. Secondo lei se il PD vota il governo Letta con all’interno questi politici rischia di morire? Sarebbe una di quelle svolte indimenticabili, che come tale andrebbe salutata… Lei come voterà? In questo momento voto contro, poi vedremo. Quanti siete voi dissidenti? Quelli a disagio sono cinquanta, quelli che invece si manifesteranno sono la metà”.

Non è affatto detto, dunque, che alla prova del voto di fiducia, il Pd voterà compatto. O meglio: dipende tutto dalle scelte e dal tipo di governo che Enrico Letta si appresterà a guidare a partire dai prossimi giorni. Se, infatti , l’ex ministro presentasse una squadra di nomi giovani e personalità politiche riconducibili alle cosiddette “colombe” del Pdl (es. Maurizio Lupi) agevolerebbe l’unità del Pd. Se, invece, nel governo figurassero personalità ritenute indigeribili dai “dissidenti”, allora sarebbe molto difficile scongiurare la tanto temuta scissione del primo partito italiano.