Lillibook: faticoso e costoso fino a qualche anno fa essere scrittori in erba. Nella speranza di essere notati da un lungimirante editore, era infatti necessario stampare copie su copie dei propri lavori, imbustarle e spedirle.
[ad]Eppure, talvolta, nella migliore delle ipotesi, il massimo che si otteneva era una pubblicazione a proprie spese, per poi seminare le proprie fatiche letterarie tra parenti, amici e conoscenti.
La nascita di Internet e lo sviluppo di tutte le possibili declinazioni del “far rete” ha però moltiplicato la possibilità di essere letti, e fatto lievitare la platea di potenziali lettori, a cui è connessa l’opportunità, per chi scrive, di guadagnare dalle proprie opere.
Da qui ha preso le mosse LilliBook Edizioni partita a maggio 2012. Lillibook legge e seleziona, in collaborazione con il sito letterario Neteditor.it, racconti e romanzi a puntate che pubblica poi su più di trenta Bookstore on line (IBS, Amazon, Feltrinelli) e su dispositivi mobili (tablet, smartphone, Ipad).
Noir, fantasy, horror, storici, sentimentali. Il menù che LilliBook offre ai lettori è ampio e variegato, ma caratterizzato da un elemento comune: si tratta di storie che animano la noia di una corsa in metro, che colorano i muri grigi della sala d’attesa del medico, o del professore all’università. Il tempo di lettura infatti, di solito non supera i dieci/quindici minuti. Gli autori prescelti da LilliBook non devono sborsare, per poter accedere a questo canale di diffusione. Al contrario, ricevono da LilliBook il 35 % dei compensi, che vengono calcolati sulla base del numero di download ottenuti dall’opera.
Gli scrittori “in cerca di editore” possono quindi registrarsi sul sito di LilliBook e, dopo aver letto ed approvato il contratto di edizione, caricare i racconti e/ o romanzi a puntate da sottoporre a valutazione. Se l’esito è positivo, Lillibook deve pubblicare il materiale entro sei mesi, mantenendo su di esso i diritti di sfruttamento economico per tre anni. La percentuale destinata all’autore viene invece versata sul suo conto corrente ogni tre mesi, per un importo minimo di 30 euro.
In un mercato come quello dell’editoria il cui andamento è stato per anni “viziato” da un eccesso di offerta a fronte di una domanda piuttosto modesta, iniziative come questa potrebbero essere utili a riattivare un dialogo, un confronto necessario, tra scrittore e lettore. Lillibook restituisce a chi legge la centralità della sua scelta, il che, auspicabilmente, consente di premiare la qualità di una penna, più che il suo grado di (sovra) esposizione mediatica, come invece troppo spesso è accaduto negli ultimi anni.