Serie A: anche un’altra giornata di campionato va in archivio. La Juventus è sempre più vicina al titolo e può iniziare a preparare lo spumante per la festa scudetto che potrebbe avvenire proprio domenica 5 maggio, data storica per i tifosi bianconeri.
[ad]Il Napoli con la netta vittoria di Pescara ha blindato il secondo posto, mentre per l’ultimo posto Champions la lotta rimane apertissima tra il PazzoMilan e la Fiorentina.
Si incendia la lotta salvezza. Palermo e Genoa mettono a segno vittorie pesantissime contro, rispettivamente, Inter e Chievo Verona. La tripletta di Osvaldo e un bel goal di Lamela mandano al tappeto il Siena all’Olimpico.
DA ZERO A DIECI
0. agli scontri prima di Juventus-Torino. Il calcio è un’altra cosa, ed è assurdo come ogni derby del nostro campionato diventi teatro di tafferugli e guerra tra bande. I fatti assumono un’accezione ancora più negativa se si pensa alla sparatoria di ieri di Palazzo Chigi.
1. al Pescara. Veder giocare la squadra abruzzese è un insulto alla dignità della serie A. 25 goal fatti, 70 subiti! Una difesa da Lega Pro, condita con un centrocampo con qualità tecniche bassissime. ZemanLandia della scorsa stagione è solo un lontano ricordo.
2. alla difesa del Siena. Felipe, Paci, Rubin e Terzi sono stati decisamente surclassati da Lamela, Totti e Osvaldo. Lenti e troppo impacciati per gli attaccanti giallorossi decisamente in giornata di grazia.
3. alla Sampdoria. Tre come i goal subiti a Marassi dalla squadra di Delio Rossi. Dopo aver inanellato una serie di risultati utili, la Doria si è seduta sugli allori e i risultati sono visibili. Squadra poco attenta e con poca voglia di lottare. Il vulcanico mister non sarà sicuramente contento.
4. all’Inter. È vero che la sfortuna si sta accanendo sui nerazzurri, però la squadra di Stramaccioni alla fine della stagione continua a non avere un’idea di gioco. La dirigenza, invece, dopo la vittoria del Triplete non ha mai avuto una progettazione seria. Si è sempre navigato a vista, cercando di limitare i danni. I risultati parlano chiaro…
5. ai montoni pareggi di Parma-Lazio e Atalanta-Bologna. Le “classiche” partite di fine campionato in cui vincono gli sbadigli e trionfa la mediocrità. Massima solidarietà con chi ha pagato il biglietto.
6. al Genoa. Finalmente il Grifone batte un sussulto di dignità e si guadagna la sufficienza ma soprattutto tre punti pesanti come la corazzata Potemkin. Il goal di Borriello porta il Genoa a 32 punti ed è ossigeno puro per la classifica.
7. all’Udinese. Con la 4 vittoria consecutiva i bianconeri friulani raggiungono quota 54 punti e la 6 posizione che all’atto pratico significa Europa League. Una delle più belle realtà del calcio italiano che testimonia che i risultati possono avvenire anche mantenendo i conti in ordine. Guidolin è un allenatore che merita un top team.
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[ad]8. a Pazzini. 26 presenze(15 volte titolare, 11 volte è subentrato dalla panchina)15 reti. Giampaolo Pazzini è stato il man-of-the-match del posticipo serale. In 5 minuti la sua doppietta ha mandato ko il Catania di Maran. Poche parole, molti fatti. 8 alla stagione e alla prestazione.
9. a Osvaldo. Il Bomber giallorosso è un finalizzatore di razza e anche ieri con la sua tripletta ne ha dato dimostrazione. La Roma farebbe bene a spegnere le voci che vedono l’attaccante lontano da Trigoria. È vero che l’italo-argentino ha un carattere fumantino, ma segna con una buona media(26 reti in 52 presenze per il “Simba” giallorosso) ed è indispensabile al gioco della squadra.
10. a Zanetti. Il voto al leggendario capitano dell’Inter non è per la prestazione in quel di Palermo, ma è un grosso augurio di pronta guarigione per il “Tractor”. Tutti i veri sportivi non possono che unirsi all’augurio per una delle ultime bandiere del calcio. A 39 anni, la rottura del tendine d’achille metterebbe la parola fine a molte carriere, ma Javier Zanetti ha già detto che la sua non terminerà con questo infortunio. Conoscendo la grinta e la voglia dell’uomo e del calciatore c’è solo da sperare. Forza Pupi.