Sondaggio Ipsos a Ballarò: PD non crolla e M5S guadagna terreno

Pubblicato il 1 Maggio 2013 alle 09:34 Autore: Stefano Silvani

Nella puntata di Ballarò del 30/04 è stato presentato il consueto sondaggio Ipsos relativo alle intenzioni di voto degli Italiani, oltre alle analisi delle loro opinioni riguardo ai principali temi politici della settimana.

[ad]I risultati del sondaggio elettorale presentato vanno in parte controcorrente rispetto ai sondaggi degli altri Istituti. Questa settimana, la quasi totalità dei sondaggi pubblicati avevano infatti visto una notevole crescita di SEL (in alcuni casi anche di più di due punti) che non trova però alcun riscontro nel sondaggio Ipsos: il partito guidato da Nichi Vendola si attesta infatti al 3,2%, lo stesso dato delle elezioni politiche e in leggero calo rispetto alla scorsa settimana (-0,6%). L’altro partito in forte crescita questa settimana, il Movimento 5 Stelle, vede invece confermata la sua ascesa anche dal sondaggio Ipsos presentato a Ballarò, con il 25,1% delle preferenze ottenute, un punto in più rispetto al sondaggio del 23/04.

Sondaggio Ipsos a Ballaro, intenzioni di voto ai partiti del 30/04.

Sondaggio Ipsos a Ballaro, intenzioni di voto ai partiti del 30/04.

Altra sorpresa viene dalla crescita del PD: se i sondaggi dell’ultima settimana davano il principale partito di centro sinistra in forte calo, Ipsos osserva invece nelle preferenze ottenute dagli intervistati una crescita dello 0,8% rispetto all’ultimo sondaggio, che lo porta al 25,5% (leggermente sopra il M5S). In leggero calo invece il PDL, che perde uno 0,5% ma si riconferma comunque il primo partito nazionale, così come cala il partito di Mario Monti che perde lo 0,6% portandosi al 7,4%. Fratelli d’Italia e Lega rimangono sulle cifre abituali, mentre rispunta Rifondazione Comunista, che sembra riguadagnare un peso proprio portandosi all’1,5%.

Sondaggio Ipsos a Ballaro, intenzioni di voto ai partiti il 30/04.

Sondaggio Ipsos a Ballaro, intenzioni di voto ai partiti il 30/04.

Come Pagnoncelli stesso ha spiegato questa sera, il voto alle coalizioni non è più indicato nè richiesto agli intervistati, poichè la situazione politica che si è creata ha modificato gli assetti in maniera tale da rendere praticamente obsolete le coalizioni che si sono presentate al voto lo scorso 24 febbraio.