Cosa fa Di Pietro
[ad]Il problema è che se Di Pietro ritorna nella sua collocazione naturale, cioè quella rivestita per esempio nel periodo dell’Unione, se ritorna a porsi come piccolo soggetto liberal-democratico interno al centrosinistra, e se ritorna a percorrere la strada dell’Asinello 2, la dottrina ne esce vittoriosa ma probabilmente le sue sorti fortemente ridimensionate. Il famoso exploit di Di Pietro, considerato come conseguenza scellerata di un’alleanza scellerata col Pd, era funzionale al disegno di un’opposizione oltranzista capace di bilanciare una forma di eccessivo equilibrismo, o deficit comunicativo, del Pd. Insomma, erano voti di sinistra anche se su certe cose Di Pietro dimostrava di non poter essere il suo naturale interlocutore. Ora però che si riaffaccia Vendola a sinistra le cose potrebbero cambiare. E Di Pietro potrà tornare ad essere un importante partner di coalizione, ma non come prima.
E presumibilmente tornerà a quelle percentuali elettorali che hanno caratterizzato da sempre la parabola del suo partito. Se escludiamo gli ultimi tre anni.