Ingroia: finita l’avventura di Rivoluzione Civile, il cartello di liste della sinistra radicale che ha corso, con scarsissimi risultati (2,25% alla Camera, 1,80% al Senato) alle elezioni dello scorso febbraio.
[ad]Rivoluzione civile non è mai stato un vero e proprio soggetto politico, ma piuttosto un insieme di piccoli movimenti politici che ha trovato, nella figura del pm Antonio Ingroia, un elemento di unità, a fronte della propria litigiosa eterogeneità. Nello specifico, Rivoluzione Civile portava al proprio interno esponenti di: Rifondazione comunista, Partito dei comunisti italiani, Verdi, Italia dei valori, Movimento arancione e Rete 2018.
Nella conferenza stampa di oggi lo stesso Ingroia ha dichiarato conclusa l’esperienza: “Si è preso atto che le scelte strategiche future dei singoli soggetti sono incompatibili con la prosecuzione di un progetto politico comune, quanto meno nell’immediato. Resta intatta la stima reciproca tra tutte le forze che hanno dato vita a Rc e la volontà di mantenere comunque interlocuzioni finalizzate al profondo cambiamento politico, culturale e sociale dell’Italia. Resta inoltre forte il convincimento che nel nostro Paese la presenza in Parlamento di rappresentanti delle forze unite attorno a Rivoluzione Civile avrebbe portato un arricchimento importante al dibattito per la realizzazione di una legislazione avanzata sul terreno dei diritti sociali e civili, della legalità, dell’etica nella politica e di un nuovo impianto istituzionale. Il contrario di quanto purtroppo è avvenuto”.
Contestualmente allo scioglimento di Rivoluzione Civile, Ingroia lancia “Azione civile”. Lasciando intendere di non volere, almeno per il momento, abbandonare la politica, anche se tutto dipenderà dall’esito del contenzioso tra l’ex pm e il Csm: “Se resterò in magistratura è ovvio che dovrò fare un passo indietro rispetto all’attività politica in primo piano. Se sarò destinato alla procura di Aosta e il Tar non mi darà ragione dovrò trarne le conseguenze”. Il pm ricorda infatti che “la mia storia di magistrato, con il massimo rispetto dei colleghi di Aosta, ha senso solo se potrò svolgere funzioni in linea con il mio passato professionale”.
Il neomovimento, comunque, non si propone come ennesimo partitino dell’area di sinistra: “Vogliamo costruire una casa comune dei cittadini per cambiare l’Italia”. La prima assemblea nazionale di Azione Civile si svolgerà il 22 giugno: “Contiamo di fare un’assemblea nazionale degli aderenti e dei sostenitori – ha spiegato Ingroia – ma aperta a tutti quelli che vogliono discutere del documento “Per una rivoluzione democratica”.