Durante il vertice della BCE a Bratislava Draghi ha annunciato l’abbassamento dei tassi del costo del denaro. E la volontà della Banca Centrale Europea di continuare a sostenere imprese e famiglie con le politiche monetarie.
[ad]Riferimento anche alle politiche di risanamento con l’auspicio di non “gettare al vento” il lavoro fin qui fatto.
Draghi ha parlato di una decisione presa a maggioranza, ma non all’unanimità, annunciando l’abbassamento dei tassi di 25 punti base, passando dallo 0.75% al 0.50%.
Ritoccando il record europeo per tassi più bassi, stabilito proprio con il precedente tasso nel luglio scorso. Il presidente della Banca Centrale Europea ha affermato che tale mossa è stata adoperata per sostenere il credito per famiglie ed imprese “morse nella stretta della crisi”.
Insieme alla spiegazione di tale mossa, Draghi striglia gli istituti bancari dicendo che “non hanno più scuse per concedere credito”. Infatti, i maggiori beneficiari di questa ulteriore diminuzione del prezzo del denaro sono soprattutto le banche. Le quali dovrebbero automaticamente trasferire queste condizioni alle imprese ed alle famiglie in difficoltà, così dar fiato ad un sistema in grave crisi di liquidità.
Draghi ha anche affermato che la BCE è “tecnicamente pronta a porre anche tassi negativi pur di aiutare l’economia reale e la domanda interna”. Mossa che potrà essere presa in futuro.
Insieme all’annuncio della diminuzione dei tassi, il presidente e il board della Banca Centrale Europea ha parlato anche delle politiche di risanamento attuate nell’Eurozona e delle previsioni di crescita di domanda e occupazione. Draghi si ha rivolto un invito ai governi europei affinché “non venga vanificato il duro lavoro e i sacrifici adoperati in questi mesi”.
Analizzando la situazione fiscale generale dell’eurozona, ha denunciato una elevata pressione fiscale e un aumento di questa soprattutto in zone dove il prelievo fiscale era già troppo alto, “creando diseconomie e difficoltà sia per le aziende che per i privati cittadini”.
Lo stesso Draghi, poi, ha elogiato gli sforzi di Italia e Spagna, suggerendo di imboccare la strada della riduzione di spesa corrente e di cercare di ridurre le tasse, pur in un’ottica di rigore di bilancio. Riguardo Cipro, invece, il presidente ha annunciato che saranno riaccettati i titoli di Nicosia anche se considerati al livello “spazzatura” dalle agenzie di rating.
Per quanto riguarda la ripresa, invece, ancora vaghi sono i dati. Dovrebbe verificarsi, secondo il presidente della BCE, una ripresa generale nell’ultimo trimestre del 2013.