Beppe Grillo ha dichiarato: “La Germania negli ultimi 50 anni ha aumentato di 13 volte il Pil – da 200 miliardi a 2500 miliardi – ma le ore di lavoro in 50 anni sono rimaste le stesse 47 miliardi di ore di lavo, ma la popolazione è raddoppiata”. Pagella Politica ha effettuato il fact checking della dichiarazione di Grillo e si è espressa con un “Nì”.
[ad]In una precedente analisi avevamo già rilevato l’inclinazione, da parte del leader del M5S, a citare dati di natura macroeconomica afferenti al contesto tedesco.
Se, in quell’occasione, tali dati erano stati menzionati per argomentare la teoria della decrescita felice, nel caso della presente dichiarazione la ratio della citazione appare di meno immediata comprensione.
In non più di due minuti Grillo affronta e amalgama temi di natura eterogenea quali l’opportunità della moneta unica, la questione del debito pubblico e l’importanza della produttività come fattore determinante per la crescita.
Pur rimanendo con questo dubbio, peraltro non soggetto ad inficiare il nostro giudizio, procediamo con la scomposizione della dichiarazione per analizzare le diverse affermazioni in essa contenute.
Il primo dato è sostanzialmente corretto. Secondo lo Statistisches Bundesamt, l’ufficio federale di statistica della Germania, nel 2012 il Prodotto Interno Lordo tedesco si attestava sui 2643,90 miliardi; nel 1962 l’ammontare del Pil tedesco (assumendo che il dato riguardi la sola Germania dell’Ovest) era di 184,46 miliardi. Se ne ricava che nell’arco temporale di 50 anni il Pil tedesco è cresciuto di 14,33 volte. Tali dati si avvicinano molto a quelli riportati dal leader del M5S.
Venendo al volume delle ore di lavoro, secondo uno studio riportato nel forum di economia e borsa “Das gelbe Forum” – che a sua volta cita dati elaborati da IAB-Institut für Arbeitsmarkt- und Berufsforschung (l’istituto di ricerca del Ministero del Lavoro) e dal già citato Statisches Bundesamt – il totale delle ore di lavoro rilevato nella Germania occidentale del 1960, 57 miliardi di ore, corrisponde a quello della Germania riunificata del 2009.
Secondo un’altra statistica fornita da IAB, nel 2012 la misurazione non faceva registrare cambiamenti significativi (58,115 miliardi di ore). Anche se la cifra citata dal leader del M5S – 47 miliardi – è imprecisa, l’affermazione di Grillo, secondo la quale il volume delle ore di lavoro in Germania è rimasto invariato negli ultimi cinquant’anni, è corretta.
Il giudizio cambia radicalmente analizzando i dati sulla popolazione tedesca forniti dallo Statistisches Bundesamt. Nel 2011 la Germania faceva contare una popolazione pari a 81.844.000 persone. Nel 1961 i tedeschi dell’Ovest erano 56.589.000. In questo arco temporale, la popolazione tedesca è aumentata del 45%, di poco meno della metà, non del 100%: non è raddoppiata!
Alla luce di questi riscontri numerici, il giudizio sulla dichiarazione di Grillo non può andare oltre il “Nì”: a due affermazioni sostanzialmente corrette, anche se con dati imprecisi, fa da contraltare un’asserzione del tutto scorretta passibile di ridurre sensibilmente la credibilità complessiva della dichiarazione del leader del MoVimento. La fallacia del dato sulla popolazione impedirebbe, ad esempio, di calcolare con rigore il trend della produttività media del lavoro in Germania negli ultimi 50 anni.
Se vuoi leggere tutti i fact checking sulle dichiarazioni di Grillo visita il suo profilo sul sito di Pagella Politica.