Per la prima volta nella storia due papi vivranno in Vaticano, a poche centinaia di metri l’uno dall’altro.
[ad]Lo scorso 2 maggio, infatti, il vescovo emerito di Roma Benedetto XVI si è trasferito nel monastero di clausura per lui ristrutturato all’interno dei Giardini Vaticani.
Con lui vivranno le 4 Memores Domini, laiche consacrate di Comunione e Liberazione, un diacono fiammingo, suo nuovo secondo segretario e il suo assistente di sempre, l’Arcivescovo Georg Gänswein, che vivrà con Ratzinger e continuerà a servire la Prefettura della Casa Pontificia, “ufficio” che si occupa delle udienze e delle cerimonie del Papa.
È lui che più trae vantaggio dal trasferimento del Pontefice emerito in Vaticano. Fino alla scorsa settimana, infatti, faceva la spola tra il suo ufficio romano e la residenza di Castelgandolfo, che dista circa 40 minuti di automobile.
Benedetto XVI aveva lasciato il Palazzo Apostolico lo scorso 28 febbraio, giorno in cui è iniziata la sede vacante, e si era trasferito a Castelgandolfo, la tradizionale residenza estiva dei Sommi Pontefici che si affaccia sul lago di Bracciano, in attesa della fine dei lavori del monastero.
Aveva incontrato il suo successore Francesco pochi giorni dopo la sua elezione a Castegandolfo e l’ha incontrato nuovamente al suo arrivo in Vaticano.
Papa Ratzinger passerà il suo tempo pregando e studiando. È probabile che continui a scrivere come ha sempre fatto nella sua vita, ma pare difficile che essi saranno pubblicati prima della sua morte.
Papa Bergoglio, intanto, continua a vivere nella camera 201 della Casa Santa Marta, quella che doveva essere la sua dimora provvisoria. I lavori di restauro del suo appartamento del Palazzo Apostolico sono finiti da circa un mese ma il Pontefice ha fatto sapere che non per il momento non si trasferirà.
Più che dall’umiltà, la sua decisione è stata suggerita dall’efficienza. A Santa Marta risiedono molti vescovi e preti che lavorano nei vari uffici della Curia Romana e che non hanno altra dimora.
Vivere lì permette al Papa di stare a contatto con i suoi collaboratori, poterli conoscere cambiando con loro opinioni, portare subito la sua attenzione sui problemi più urgenti da lui segnalati. Il problema più urgente che il Papa sta affrontando è la riforma della Curia Romana. Anche se Francesco sta ascoltando molte opinioni ed ha formato una commissione composta da 8 Cardinali di tutto il mondo che da ottobre formulerà alcuni suggerimenti, il riordino della curia sembra ancora lontano.