“Napolitano non resterà sette anni, no. Il tempo di vedere le riforme avviate e poi lascerà. Tre anni? Speriamo molto prima”. A fare questa profezia è Pasquale Cascella, ex portavoce del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, ospite della trasmissione radiofonica La Zanzara su Radio 24. “Quello di Napolitano – continua Cascella, candidato sindaco a Barletta – è stato un rinnovo funzionale, si è dato una missione e una funzione. Il tempo per fare uscire il paese da una transizione che rischiava di essere infinita, avviando riforme serie che sono una palla al piede dello sviluppo e della crescita. Comunque fisicamente sta bene, lo si vede, le apparizioni pubbliche non mancano”. Pasquale Cascella è sicuro: “Napolitano quando ha accettato la ricandidatura ha detto ‘non può essere solo una mia responsabilità’. Non ha mai pensato ad essere rieletto altrimenti io non mi sarei candidato sindaco a Barletta. Il governissimo è uno stato di necessità, anche se una democrazia si regge sull’alternanza”.
[ad]”Il presidente – spiega l’ex portavoce – aveva già in mano le chiavi del suo ufficio al Senato, aveva già spostato libri, fotografie e quadri”. “Quello tra Pd e Pdl – prosegue – non è un matrimonio, è una ‘convivenza temporanea’. Berlusconi è una personalità politica votata dagli italiani, questo non possiamo dimenticarlo, ha piena legittimità data dagli elettori. Ineleggibile? Dovrebbe decidere il Parlamento e Berlusconi è parlamentare dal 1994…”.