Giulio Andreotti, è morto questa mattina nella sua abitazione romana all’età di 94 anni. A darne l’annuncio i suoi familiari.
[ad]Uomo politico italiano fra i più conosciuti, amati ma anche fortemente discussi, è nato a Roma il 14 gennaio 1919. Riassumerne la vita è impresa disperante e difficile sia per l’enorme arco temporale che essa investe, sia per la quantità di esperienza che il grande vecchio della politica italiana è in grado di vantare.
Ha praticamente dominato la scena politica degli ultimi cinquant’anni: sette volte presidente del Consiglio, otto volte ministro della Difesa, cinque volte ministro degli Esteri, due volte delle Finanze, del Bilancio e dell’Industria, una volta ministro del Tesoro e una ministro dell’Interno, sempre in Parlamento dal 1945 ad oggi, ma mai segretario della Dc.
Dopo essersi laureato in giurisprudenza nel 1941, specializzandosi successivamente in diritto canonico è presidente della FUCI già a ventidue anni ed eletto in seguito all’Assemblea costituente. Entra alla camera come deputato democristiano nel 1948 e viene rieletto anche nelle successive legislature.
Dopo la liberazione di Roma nel giugno del 1944 diviene delegato nazionale dei gruppi giovanili della Democrazia Cristiana e nel 1945 entra a far parte della Consulta Nazionale. Deputato dell’Assemblea Costituente nel 1946 è stato confermato in tutte le successive elezioni della Camera dei Deputati nella circoscrizione di Roma-Latina-Viterbo-Frosinone, dove è stato eletto per la dodicesima volta nel 1987. E’ stato anche eletto per due volte al Parlamento Europeo (Italia Centrale e Nord-Est). Il giorno 1 giugno 1991 il Presidente della Repubblica Francesco Cossiga lo nomina Senatore a vita.
L’attività di governo inizia a 28 anni come sottosegretario alla presidenza del Consiglio nel quarto governo De Gasperi. Ricopre tale carica dal quarto all’ottavo governo De Gasperi tra il 1947 e il 1953 mantenendo tale incarico anche con il successivo governo Pella, sino al gennaio 1954. In seguito ricoprirà i già citati incarichi di governo: Interno, Finanze, Tesoro, Difesa, Industria, Bilancio ed Esteri.
Presidente dei deputati della D.C. dal dicembre 1968 al febbraio 1972, Giulio Andreotti ha presieduto per tutta l’ottava legislatura la Commissione Affari Esteri della Camera.
Diventa per la prima volta presidente del Consiglio nel 1972 (il governo più breve della repubblica solo 9 giorni di durata). L’incarico gli viene affidato di nuovo nel luglio del 1976 nella stagione del compromesso storico tra DC e PCI. I comunisti si astengono e il monocolore democristiano può nascere. Ci sono da affrontare due drammatiche emergenze: la crisi economica e il terrorismo che insanguina l’Italia. L’accordo tra Enrico Berlinguer e Aldo Moro diventa sempre più stretto.