La morte di Andreotti, uno dei personaggi più potenti ed influenti della Repubblica Italiana, ha ovviamente scatenato un mare di reazioni da parte di politici e personaggi delle istituzioni.
[ad]“Con la morte di Giulio Andreotti se ne va un protagonista, più spesso negativo che positivo, della storia italiana degli ultimi 70 anni”. Ha dichiarato il leader di Azione Civile, Antonio Ingroia. “Si chiude così in questi giorni – prosegue – una pagina della storia italiana contrassegnata da due simboli opposti: Agnese Borsellino con la sua richiesta allo Stato di verità e di giustizia, rimasta inappagata, e Andreotti con il suo pragmatismo cinico che, in nome delle ragioni della Politica e della Ragion di Stato, giunse a stringere accordi con la mafia. Andreotti, con le sue tante ombre e poche luci, è morto, l’andreottismo sicuramente no”.
Per Massimo D’Alema “Con Andreotti scompare uno dei maggiori protagonisti della vita politica e democratica del Paese del dopoguerra, la personalità che forse più di ogni altra ha rappresentato la continuità del ruolo di governo e della centralità politica della Democrazia cristiana nella storia della prima Repubblica”. “Nella mia vita – conclude D’Alema – ho avuto con lui diverse opportunità di incontro e di dialogo, sin da quando, nel lontano 1977, insieme ad altri responsabili delle organizzazioni giovanili, ci recammo da lui, che era presidente del Consiglio di un governo di solidarietà nazionale, per chiedere un impegno particolare per il lavoro dei giovani. Ciò si tradusse nel varo della legge 285 per l’occupazione giovanile”.
“Lo stato d’animo è quello di chi ha perduto un amico e un maestro di vita e di politica, nei prossimi anni si vedràcosa Giulio Andreotti ha dato al paese”. Queste le parole di Paolo Cirino Pomicino (ex DC) a Tgcom24. “Ultimamente – aggiunge – non era più nelle condizioni di essere sentito e ascoltato, c’è stata una lunga malattia e lo abbiamo lasciato nella solitudine dei momenti più difficili circondato dall’affetto dei suoi familiari”.
“Ricordo con amicizia e commozione il senatore a vita Giulio Andreotti. Sono certo che la storia dara’ di questo Uomo di Stato un giudizio piu’ pacato e serio dell’opinione che gli hanno riservato in vita i suoi tanti detrattori”. Ha dichiarato Pier Ferdinando Casini.