Tour senza sosta per Enrico Letta. Dal suo insediamento, e da quando ha ottenuto la fiducia nelle Camere, ha incontrato Merkel, Hollande, Van Rompuy, Di Rupo e Rajoy. Tra domenica e lunedì ha annunciato di voler trascorrere 24 ore “in ritiro” coi ministri del suo Governo.
[ad]Tutti gli incontri all’insegna dello stessa tema: più Europa e più crescita.
Dopo una lunghissima crisi politica, che ha visto il Paese per due mesi senza governo, l’Italia comincia a rivedere un dinamismo politico, sia sul piano interno che estero. Mentre sul piano interno il tema principale è la discussione riguardo all’eventuale abolizione della tassa sugli immobili. Sul piano estero tiene banco la questione Europa con la lotta alla disoccupazione e la ricerca della crescita senza abbandonare la via del rigore dei conti.
Il primo incontro per Letta è stato con la cancelliera Angela Merkel, incontro con cui Letta ha voluto comunicare alla Germania la volontà di seguire una linea di rigore di bilancio ma con una maggiore tendenza alla crescita. La Merkel, nella conferenza finale, rispondendo alle accuse di governare senza pensare alle fasce deboli, ha detto che la Germania “vuole un Europa che governi per tutti e che aiuta i più disagiati”.
Durante l’incontro con Hollande, invece, Letta sembra aver confermato l’asse Roma-Parigi che potrebbe portare a svolte all’interno dell’Unione Europea nel vertice del prossimo mese. Infatti, i due leader sono d’accordo nel voler perseguire una politica per la crescita, allentando la morsa fiscale se necessario. Ed è in tale contesto che il premier ha annunciato la “sospensione della rata di Giugno dell’IMU”.
Priorità assoluta, come affermato in questo incontro, sarà data al lavoro. Letta ha anche detto che, durante il turno di presidenza italiana all’UE, intende portare avanti le riforme per l’unione bancaria e fiscale. Dopo Parigi, Letta si è recato a Bruxelles per parlare con il presidente Van Rompuy e con Di Rupo, premier belga. Il primo ha confermato il pieno appoggio all’Italia nel processo di risanamento e di sostegno del debito. Mentre il secondo si è detto in “sintonia” con l’Italia nel progetto di risanamento dei conti e di lotta ai populismi anti-europei perché, come ha detto Enrico Letta, “dalla crisi si esce solo insieme all’Europa e non da soli, e tutti i leader europei sembrano essere d’accordo con noi”.
Importante anche il colloquio con Mariano Rajoy, premier spagnolo, con il quale Letta ha avuto un colloquio, ponendo al centro della discussione temi come la crescita e lo sviluppo, la disoccupazione e l’europeismo. I due leader si sono detti determinati a perseguire gli obbiettivi di rigore di bilancio ma, contemporaneamente, chiedono all’Europa una maggiore incisività d’azione perché se “non si applicano le decisioni prese si perde di credibilità”. Il riferimento è all’unione bancaria, concordata già mesi fa, e che si spera sia tema urgente per la riunione di Giugno.
Tema centrale è stato anche il lavoro e la disoccupazione, altissima soprattutto a livello giovanile, temi che accomunano i due Paesi. I leader tengono a precisare che, però, non ci sarà una “guerra contro la Germania”. Sarà “alleanza naturale” per un’Europa che guarda con maggiore riguardo alla crescita e al disagio sociale.