Canada, Trudeau mette al bando le armi d’assalto
“Queste armi sono state progettate per un solo scopo: uccidere il maggior numero di persone nel minor tempo possibile” ha detto il Primo Ministro canadese Justin Trudeau.
“In Canada non serve e non c’è posto per tali armi.”
A meno di 15 giorni dalla più sanguinosa sparatoria della storia del paese, nella quale un uomo travestito da poliziotto ha aperto il fuoco uccidendo 16 persone in Nuova Scozia, il Premier, assieme al suo Ministro della Pubblica Sicurezza Bill Blair, ha annunciato la messa al bando di 1.500 di fucili d’assalto.
A partire dal 1 Maggio è fatto divieto di vendere, trasportare, importare o utilizzare alcuno dei fucili messo al bando.
Trudeau ha previsto inoltre un periodo di “amnistia” di due anni, in cui sarà concesso a chi possiede questi fucili di venderli all’estero o poterli consegnare allo stato ricevendo in cambio un “equo compenso”, il cui quantitativo verrà definito da successivi interventi legislativi.
Da Aprile 2022 sarà quindi soggetto a sanzioni penali chi verrà trovato in possesso di queste armi.
Il leader del Partito Conservatore Andrew Scheer ha accusato il governo e il Partito Liberale di combattere una battaglia simbolica contro le armi. A suo dire, questo provvedimento colpisce solamente i cittadini onesti, i quali li posseggono al solo fine di difendersi in quanto i fuorilegge nella maggior parte dei casi li acquistano in maniera illegale e non registrata, spesso importandoli da paesi esteri.
Secondo studi canadesi infatti oltre il 70% dei crimini commessi nel paese con armi da fuoco è commesso con pistole o fucili acquistate negli Stati Uniti ed importate in Canada. Solo nel 2019 infatti oltre 600 armi sono state sequestrate al confine.
Lo stesso Gabriel Wortman, 51enne autore dell’attacco di poche settimane fa in Nuova Scozia, aveva ottenuto i fucili automatici utilizzati durante l’attentato negli USA, dato che non possedeva alcuna licenza di porto d’armi canadese.
Inoltre Scheer ha criticato Trudeau per aver promulgato questo provvedimento in questo periodo, in quanto “farlo in un momento in cui i canadesi sono molto preoccupati per questa pandemia è del tutto inaccettabile”.
La messa al bando dei fucili automatici è invece stata accolta positivamente dal Presidente della Coalition for Gun Control, Wendy Cukier, la quale ha affermato che “è stata una lunga attesa. Questa è una pietra miliare per il Canada e un importante passo avanti”.
Diversa ovviamente l’opinione di Rod Giltaca della Canadian Coalition for Firearm Rights, che ha definito “devastata” la comunità di detentori di armi da fuoco canadese, e ha aggiunto che “le uniche persone che le perderanno in questa azione sono i possessori di armi con licenza. Nessun criminale si registrerà o consegnerà un singolo fucile”.