Berlusconi è intervenuto questa mattina a “Mattino Cinque”. Ed è tornato a parlare della Convenzione per le riforme alla cui presidenza Berlusconi si era detto pronto a candidarsi.
[ad]La candidatura di Berlusconi ha scatenato, nei giorni scorsi, le proteste di alcuni esponenti del Partito Democratico. Ecco le parole del sindaco di Firenze Renzi: “Ora non esageriamo, un conto è fare un governo con il Pdl perchè non ci sono alternative, altro è dare la Convenzione a Berlusconi”. Così Stefano Fassina: “Dobbiamo trovare una figura in grado di dare garanzie a tutte le forze politiche rappresentate in Parlamento e temo che il senatore Berlusconi non sia fra questi”.
Berlusconi intervenendo a Canale 5 stamattina ha affermato di non aver mai mirato veramente a presiedere la convenzione per le riforme. “Ho visto tutte le critiche mosse alla mia persona sull’ipotesi di una mia presidenza della Convenzione. Ma io l’ho buttata lì, era una battuta, scherzavo arrivando in Senato” con i giornalisti.
“Stavo evidentemente scherzando – precisa – poi quando i giornalisti mi hanno chiesto se io avrei potuto presiedere la Convenzione, ho detto ‘certo, io sono il migliore’. Ma scherzi a parte nel ’94 sono stato io il primo a parlare della necessità di riformare la Costituzione e ho le idee chiare”. Non solo “abbiamo anche già una proposta di legge depositata in Parlamento” secondo le parole del leader del Pdl.
“Una Convenzione, che non è prevista dalla nostra Costituzione – spiega Berlusconi – richiederebbe dei tempi di approvazione che non farebbero altro che allungare il percorso per il cambiamento. Io credo che il cambiamento deve essere portato avanti, come dice la Costituzione all’articolo 138, dal Parlamento stesso che deve fare due voti, se non si vuole che ci possa essere un referendum, con una maggioranza di almeno due terzi, in modo tale da arrivare ad un cambiamento vero che è urgente”.
Anche perché ricorda Berlusconi “la Convenzione è nata come proposta da Bersani e confermata dal rapporto dei cosiddetti saggi”. E infine l’attuale presidente del Consiglio Enrico Letta «l’ha esposta nel suo discorso in Parlamento”.