Taranto: per le indagini collegate all’Ilva sono stati arrestate questa mattina quattro persone. Tra loro Giovanni Florido, presidente della provincia di Taranto.
[ad]L’indagine denominata “ambiente svenduto” si riferisce alla gestione da parte dell’Ilva della discarica “Mater Gratiae”. Con il presidente della provincia di Taranto sono stati arrestati: Michele Conserva, ex assessore della provincia di Taranto con delega all’ambiente; Girolamo Archinà, ex addetto alle relazioni esterne Ilva, già in carcere per una precedente indagine sempre collegata all’Ilva; Vincenzo Specchia ex segretario generale della Provincia di Taranto. Solo Specchia è agli arresti domiciliari mentre Florido e Conserva sono stati trasferiti in carcere. Ad Archinà l’ordinanza di custodia cautelare è stata notificata nella stessa casa circondariale in cui è detenuto dal novembre 2012.
Nell’inchiesta condotta dal pool della Procura della Repubblica di Taranto, guidata da Franco Sebastio, pare non ci siano al momento altri indagati.
A far scattare l’indagine alcune sospette manovre attuate per ottenere l’autorizzazione alla “Mater Gratiae”, discarica realizzata all’interno di una cava della fabbrica Ilva. Il sito veniva usato come luogo di smaltimento per rifiuti industriali per produrre notevoli quantità di polveri ritenute altamente inquinanti e dannose.
Alla base delle autorizzazioni ci sarebbero però passaggi su cui, le Fiamme Gialle del comando principale, hanno avviato l’indagine che potrebbe portare alla luce una serie di pressioni illecite e rilasci di autorizzazioni ambientali viziati. Le quattro ordinanze di custodia cautelare sono state emesse dalla Guardia di Finanza secondo le direttive del gip Patrizia Todisco.