Segretario di Stato Usa Kerry contro conflitto siriano
[ad]Gli Stati Uniti si sono impegnati a fornire 510 milioni di dollari in assistenza umanitaria in Siria. La Casa Bianca sta considerando di armare concretamente le forze di opposizione e ha già concesso ai ribelli siriani alcune attrezzature militari come giubbotti antiproiettile e altro equipaggiamento.
Tuttavia il presidente Barack Obama ha dichiarato di non prevedere per il momento alcun intervento di truppe di terra statunitensi in Siria, anche se Washington è alla ricerca di ulteriori prove circa l’uso presunto da parte del regime di Assad di armi chimiche.
Quest’ultima evenienza è quella che preoccupa maggiormente la presidenza Obama, la quale nei giorni passati era stata allarmata dalle prove dell’utilizzo di armi chimiche da parte del presidente siriano. “Sappiamo che le armi chimiche in Siria sono state usate, ma non sappiamo ancora quando, da chi e dove”, aveva sostenuto Obama in conferenza stampa del 30 aprile scorso ed aveva insistito sulla necessità di trovare ulteriori indizi a carico del regime.
Nelle ultime settimane la situazione si però evoluta e le azioni militari di Israele e la pressione internazionale hanno assestato un duro colpo ad Assad. Per questo motivo Kerry a Stoccolma ha potuto sostenere ottimisticamente che il governo siriano ha già fornito i nomi di potenziali negoziatori a funzionari russi e che ciò rappresenta il segnale forte che il regime ha in programma di partecipare alla conferenza. Su questo summit l’amministrazione Obama mette sul tavolo diplomatico tutta la sua autorità internazionale e influenza per mettere fine ad una sanguinosa guerra civile che si protrae anche per lo stallo della diplomazia mondiale, che fino ad oggi non è riuscita a trovare una soluzione condivisa alla questione siriana.